Addio a Lando Buzzanca, morto il "merlo maschio" della commedia sexy all'italiana

La lunga carriera con 110 film, le polemiche e i riconoscimenti di uno degli attori popolari più amati. Il figlio Massimiliano: "Si è addormentato e gli ho fatto una carezza"

L'attore Lando Buzzanca in una foto di alcuni anni fa (Ansa)

L'attore Lando Buzzanca in una foto di alcuni anni fa (Ansa)

Dopo una vita sotto i riflettori e una carriera lunga oltre 55 anni, se n'è andato in punta di piedi Gerlando Buzzanca, per tutti Lando, attore simbolo della commedia sexy all'italiana, grazie anche a una ''bellezza maschia'' segnata dalla mascella prominente e dallo sguardo intenso. Ricoverato negli ultimi tempi in ospedale per una caduta dalla sedia a rotelle e in riabilitazione presso un Hospice del Gemelli, da oltre un anno era ospite presso una Rsa per le conseguenze di una malattia invalidante, che ne aveva compromesso le facoltà mentali e cognitive. Di qui le recenti tensioni tra l'amministratore di sostegno e la compagna Francesca Della Valle, di 35 anni più giovane, e i due figli del primo matrimonio, Mario e Massimiliano, che avrebbero voluto portarselo a casa. 

La carriera

Vestendo i panni dell'italiano medio e del meridionale provinciale e furbetto, Buzzanca ottiene la notorietà, ma il successo di pubblico arriaò negli anni Settanta nel ruolo di donnaiolo impenitente. Nato a Palermo nel 1935, dopo la scuola dell'obbligo si trasferisce a Roma in cerca di fortuna. Nel 1956, a 21 anni è già sposato con Lucia Peralta (scomparsa nel 2010), la futura madre dei suoi due figli. Nella Capitale, dopo vari lavoretti, decide di fare il colpo grosso e seguire la sua vera passione: la recitazione.  "Ho interpretato 110 film - raccontava Buzzanca -, ma fin dall'inizio ho sempre scelto, ho sempre voluto fare l'attore. Anche quando non ero nessuno ed ero al verde. Avevo 500 mila lire in tasca che mi aveva dato di nascosto mia madre, ma sono finiti in fretta, ho dormito per strada, ho mangiato alla Caritas, volevo fare il cinema, facevo piccole comparsate, ma sapevo che non bastava". Buzzanca studia recitazione alla celebre Accademia Sharoff tra un lavoro saltuario e l'altro. 

Lando Buzzanca con il figlio Mario e la moglie Lucia Peralta nella casa di Roma nel 1969
Lando Buzzanca con il figlio Mario e la moglie Lucia Peralta nella casa di Roma nel 1969

Gli esordi nel cinema 

L'esordio al cinema nel 1959 in un film storico, Ben-Hur, dove ha la piccola parte di uno schiavo. L'occasione giusta arriva nel 1961 con Pietro Germi che lo sceglie per il ruolo di Rosario Mulè in Divorzio all'italiana. L'anno dopo è ancora Pietro Germi a regalargli una grande parte, quella del fratello di Stefania Sandrelli in Sedotta e abbandonata. Buzzanca, dopo i film di Germi, decide di non trascurare la televisione e partecipa a diversi sceneggiati come La trincea. Piano piano l'attore inizia a crearsi un suo personaggio, quello del provinciale amante delle donne e spesso poco furbo. Questa maschera ricorrente lo porta a collaborare anche con grandi registi. Nel 1963 appare al fianco di Catherine Spaak in La parmigiana di Antonio Pietrangeli interpretando l'ottuso fidanzato della protagonista.

Lando Buzzanca con  Sylva Koscina
Lando Buzzanca con Sylva Koscina

La svolta con "Il merlo maschio"

La grande svolta nella carriera di Buzzanca arriva nel 1971 con la commedia 'Il merlo maschio' di Pasquale Festa Campanile con Laura Antonelli. Ma gli anni '70 sono anche quelli del successo televisivo in coppia con Delia Scala in 'Signore e signora' con il tormentone 'mi vien che ridere' del quale Buzzanca ha parlato come di una "delle cose più belle della mia vita". Tra la fine degli anni Sessanta e i Settanta, collabora più volte con l'ennesimo grande regista della sua carriera: Lucio Fulci. Insieme i due girano tre film: Operazione San Pietro, Nonostante le apparenze e Purché la nazione non lo sappia. Negli anni Ottanta Buzzanca dedica poco spazio al cinema, anche perché giudica eccessiva la deriva della commedia sexy italiana. 

Lando Buzzanca
Lando Buzzanca

Tv e polemiche

Torna alla ribalta in tv nel 2005 con il trionfo della miniserie di Rai1 'Mio figlio' nata da un'idea dello stesso Buzzanca che interpreta un poliziotto, il Commissario Vivaldi, padre di un ragazzo gay. Lui apertamente di destra desta sorprese e qualche polemica, ma è un trionfo. Nel 2007 raccoglie il plauso anche della critica per la sua interpretazione nel lungometraggio I Viceré di Roberto Faenza. La partecipazione al film gli garantisce la vittoria di un Globo d'oro e la nomination al David di Donatello come miglior attore protagonista. Dopo i successi de Lo scandalo della Banca Romana, Il commissario Vivaldi, La Baronessa di Carini, nel Restauratore è invece il 'sensitivo' Basilio.  Nel 2016 prede parte all'undicesima edizione di Ballando con le stelle, danzando in coppia con Sara Mardegan. Nel 2017, Buzzanca e Carlo Delle Piane interpretano una coppia di anziani omosessuali nel toccante film Chi salverà le rose? 

Ricoveri e veleni

Dopo la morte della moglie, avvenuta nel 2010, Buzzanca perde la forza e la voglia di vivere, tanto che nel 2013 tenta anche di togliersi la vita, ma senza riuscirci. A salvarlo dal baratro è l'incontro con la sua nuova compagna Francesca Della Valle di 35 anni più giovane. L'ultima fase della sua vita è segnata da ricoveri e polemiche. Dopo un anno in Rsa, la compagna Francesca Della Valle e il medico Fulvio Tomaselli hanno denunciato lo scorso novembre il declino dell'attore avvenuto nei mesi del ricovero in Rsa. Il figlio Massimiliano ha quindi detto di voler denunciare entrambi "per tutelare il padre e la sua privacy". Poi il ricovero al Gemelli per una caduta e il trasferimento a Villa Speranza, dove oggi è morto.

Il figlio Massimiliano: Gli ho fatto una carezza e si è addormentato"

"Ancora non mi sembra vero. Ma dai messaggi che mi stanno arrivando sto capendo che non è più qui". Così il figlio di Lando Buzzanca, Massimiliano, parla della morte del padre. "Sì è addormentato. Dopo un quarto d'ora ha fatto gli ultimi due respiri e intorno alle due del pomeriggio se ne è andato". L'attore, dopo il ricovero al Gemelli che si era reso necessario in seguito a una caduta, era stato trasferito in una clinica per la riabilitazione dove Massimiliano stava andando a trovarlo, come tutti i giorni, quando ha ricevuto la telefonata che lo avvisava della scomparsa del padre. Ha avuto la febbre fino a lunedì, poi sembrava avesse ripreso  un po' di attività. Negli ultimi due giorni, però, "era più affaticato, come se non avesse più forze. Ieri quasi si stava per alzare dal letto, come se mi volesse salutare, come se mi avesse riconosciuto. Sembrava volermi dire qualcosa. Gli ho detto 'papà stai fermo, stai seduto. Secondo te tra noi c'è bisogno di parlare?'. Gli ho fatto una carezza e l'ho lasciato dormire", conclude il figlio dell'attore