Guido Seregni e il nuovo singolo: "'Nonostante' tutto il mondo è ancora pieno di colori"

Il ‘canzonatore’ brianzolo: “Ci vuole più coraggio ad amare che a lottare”

Guido Seregni

Guido Seregni

Monza – Una ballata tra il bianco e il nero che, una pennellata dietro l’altra, riempie di colore la storia. “Nonostante il tempo, i danni e nonostante il mondo. Nonostante gli anni che a volte ci danno contro”. Come nella pellicola ‘Pleasantville’ ambientata in una serie americana degli anni Cinquanta, così solo chi si innamora ed è capace di provare emozioni forti e sincere può vedere il colore attorno a sé. “Nonostante” non è soltanto l’ultimo singolo di Guido Seregni.

E’ anche un mini-film, girato in un piccolo cinema di provincia, che racconta attraverso una storia di emozioni il messaggio profondo che si nasconde dietro alle immagini: “Ci vuole più coraggio a far l’amore che a lottare. Ripartire dall’amore, in qualsiasi forma, resta la sola arma a disposizione per combattere i mali dei nostri tempi”. Guido Seregni è un cantautore atipico. Preferisce definirsi un “canzonatore” perché l’etichetta di cantautore gli è sempre sembrata scontata e pure un po’ troppo vintage. E allora, pensando ai testi delle sue canzoni, piene di ironia e giochi di parole, ha trovato una sua identità artistica che è diventata il marchio di fabbrica personale. Cresciuto a Seregno, alle porte di Monza, s’è fatto grande nei gruppetti con gli amici del quartiere a provare in cantina e nei posti “più scomodi e impensabili”. Stregato dalla Bontempi arancione con cui da piccolo ‘giocava’ sui tasti bianchi e neri, ha forgiato il suo carattere musicale ascoltando Jannacci, De André, Guccini, Vecchioni, De Gregori fino a Vasco e Cremonini – e ora è diventato il punto di incontro fra rock, pop e vena cantautorale.

I suoi brani sono “istantanee di varie situazioni”. “Voglio rinascere all’incontrario” era incentrato sul tema del tempo, “Non fa niente” una raccolta di riflessioni ironiche e feroci sulla società che si alterna a spunti più intensi e riflessivi. “Che pena” la canzone a metà tra lo slogan e la constatazione ispirata dallo spettacolo di Alessandro Bergonzoni ‘Il male minore è diventato maggiorenne’ dove c’è poco spazio per il politicamente corretto. E “in un certo senso il nuovo singolo ‘Nonostante’ potrebbe essere considerato il suo lato B, l’altra faccia di un 45 giri”. Tanto che “sì, mi piacerebbe poter pubblicare un disco alla vecchia maniera con i due brani sui due lati del vinile”.

Tornare ad avere un oggetto fisico da toccare, una copertina da guardare, i credit e i testi da leggere. Allargando l’orizzonte, “oggi dovremmo smettere di vivere solo attraverso i social e ricominciare a vivere realmente. Certo, a volte ci troviamo a vivere in situazioni tragicomiche, proprio come fossimo dentro a una serie americana. Ma basta riprendere in mano il telecomando, perché c’è bisogno di cambiare canale. A volte anche di spegnere del tutto la tv”.