È campionessa olimpica. Ed è la prima lodigiana della storia a vincere una medaglia d’oro nella rassegna a cinque cerchi. La pallavolista Loveth Omoruyi, 22 anni compiuti lo scorso 25 agosto, ha coronato l’11 agosto a Parigi un sogno che fino a un mese prima sembrava inimmaginabile. Inizialmente esclusa dalla rosa delle atlete che avrebbero partecipato alle Olimpiadi francesi, il 19 luglio ha saputo invece avrebbe dovuto sostituire l’infortunata Alice Degradi. In ballottaggio per prendere il posto della laterale pavese costretta a stare a casa c’era anche Stella Nervini, ma il tecnico argentino di La Plata affiancato da tutto il suo staff (del quale hanno fatto parte in particolar modo Massimo Barbolini e “mister secolo” Lorenzo Bernardi) ha scelto di puntare su di lei. Nel suo ruolo, “Lolly” Omoruyi aveva davanti Myriam Sylla e Caterina Bosetti con primo loro sostituto Gaia Giovannini. Non è stato facile quindi trovare spazio in campo, ma l’atleta nata a Lodi è riuscita comunque a calcare il parquet nella partita d’esordio delle azzurre nel gruppo C, il 28 luglio contro la Repubblica Dominicana (gara vinta con il punteggio di tre set a uno e con i parziali di 25-19, 24-26, 25-21, 25-18). Per “Lolly” una prestazione positiva con un punto a referto. Ha poi seguito dalla panchina la partita contro l’Olanda (vinta per 3-0) e poi qualche problemino di salute (una gastroenterite) l’ha costretta a non poter essere a disposizione nella sfida contro la Turchia (vinta per 3-0). Quindi è tornata di nuovo pronta per il match contro la Serbia, il quarto di finale del torneo, in cui la truppa di Velasco si è imposta nuovamente per 3-0. Con lo stesso punteggio poi le azzurre hanno regolato di nuovo la Turchia in semifinale e poi hanno trionfato sugli Stati Uniti nella finalissima per la medaglia più preziosa.
Lovely, si aspettava che sarebbe diventata una campionessa olimpica?
"No o quantomeno così presto a soli ventun anni no".
Come è stata la sua esperienza nei Giochi?
"Sicuramente una gran bella esperienza, una delle più importanti della mia vita coronata poi dal fatto che si sia conclusa con una vittoria. All’inizio era difficile credere che saremmo riuscite a vincere l’oro, anche se ovviamente era il nostro obiettivo. Poi è successo veramente. La nostra squadra, a Parigi, ha avuto una accoglienza calorosa fin da subito. Abbiamo ricevuto il sostegno di tanti tifosi anche contro formazioni che tradizionalmente sono in grado di catalizzare maggiormente calore e apprezzamenti".
La Nazionale azzurra di Velasco, tra maggio e giugno, si era preparata alle Olimpiadi partecipando alla Nations League. Anche qui era arrivata una vittoria grazie al successo in finale sul Giappone per 3-1. Loveth Omoruyi aveva avuto l’opportunità di scendere in campo in diverse occasioni. Poi però nel momento della scelta della rosa delle ragazze da portare a Parigi era stata esclusa dalla lista..
"In quel momento il sogno olimpico sembrava proprio essere sfumato per me. Non ci pensavo più".
Poi però l’infortunio di Alice Degradi ha cambiato gli scenari. Ed è arrivata la chiamata
"Ne sono stata strafelice. Partecipare alle Olimpiadi è un onore. Quando è arrivata la convocazione io ero a casa, ma stavo continuando ad allenarmi".
Su cosa puntava coach Velasco in particolare durante gli allenamenti di Parigi in preparazione alle varie partite?
"Ci ha fatto lavorare sull’essere un gruppo. Ci faceva focalizzare bene sui nostri obiettivi, ci raccomandava di fare squadra di aiutarci sempre tra noi. E poi abbiamo provato approfonditamente i nostri schemi di gioco".
Lei ha potuto scendere in campo solo contro la Repubblica Dominicana...
"Esatto. Ma va bene così. Sono stata contenta di avere dato una mano per quanto mi è stato richiesto".
Quale è stata secondo lei la partita più difficile, quella in cui avete saputo dare il meglio di voi stesse nel vincerla?
"Dobbiamo dire che abbiamo dato il meglio in tutte le nostre partite. In particolare però quelle che hanno richiesto le maggiori attenzioni sono state quelle ad eliminazione diretta, dai quarti di finale in poi. Non abbiamo comunque sottovalutato neppure i match del girone eliminatorio perchè anche quelli sono di fondamentale importanza".
Ha avuto l’opportunità di tornare a Lodi dopo la vittoria dell’oro olimpico?
"No, non sono riuscita. Anche perchè sono partita subito per le vacanze che quest’anno per noi sono state particolarmente corte. Dall’ultima settimana di agosto ho ripreso gli allenamenti con il Chieri in vista dell’avvio del campionato".
Per l’anno sportivo che sta per iniziare quali sono i suoi obiettivi?
"Nessuno in particolare. Mi auguro di poter giocare il più possibile con tranquillità e senza avere pressioni. In Italia il livello è molto alto e bisogna sempre migliorare per farsi trovare pronti. Se potrò però giocare tutto l’anno con tranquillità sono sicura che mi esprimerò al mio meglio".
Tiziano Troianello