Il pit-stop della solidarietà. Il Club Clay Regazzoni aiuta tre ospedali con le donazioni raccolte

Nella serata andata in scena a Comazzo distributi assegni per 40mila euro totali. Tra gli ospiti d’onore il pilota belga Boutsen, vincitore di tre Gran Premi.

Il pit-stop della solidarietà. Il Club Clay Regazzoni aiuta tre ospedali con le donazioni raccolte

Il pit-stop della solidarietà. Il Club Clay Regazzoni aiuta tre ospedali con le donazioni raccolte

Ha riscosso successo la trentesima edizione del “Gran Premio della solidarietà” andato in scena lo scorso 25 novembre al ristorante Bocchi di Comazzo e promosso, come da tradizione, dal “Club Clay Regazzoni - Aiutiamo la paraplegia”. L’appuntamento si è chiuso con uno stupendo arrivo in parata di piloti e personaggi legati al mondo della Formula 1, come sempre accolti dal Consiglio direttivo e dalla famiglia Regazzoni nell’occasione rappresentata dalla signora Mariapia (la vedova di Clay) e dalla figlia dell’ex campione svizzero Alessia. Gli ospiti d’onore della serata (la più importante dell’anno per il sodalizio creato a Corte Palasio) sono stati Thierry Boutsen, pilota automobilistico belga, vincitore in carriera di tre Gran Premi di Formula 1 partecipando a undici campionati della massima serie automobilistica e ritiratosi dalle corse, a seguito di un incidente nel 1999 (oggi dirige una compagnia aeronautica che porta il suo nome), Gian Carlo Minardi imprenditore, fondatore del team Minardi nonchè esponente del direttivo del “Club Clay Regazzoni” attualmente con il ruolo di consigliere, il piloti bolognese Thomas Biagi, il collega bresciano Christian Pescatori e Andrea Montermini pilota anche lui originario di Sassuolo. Ognuno di loro ha raccontato la propria storia sportiva personale: particolarmente toccante, a tal proposito, il vissuto di Thierry Boutsen uscito vivo dopo, appunto, il terribile incidente accaduto durante la 24 ore di Le mans. In quell’occasione ha rischiato di rimanere paraplegico e dopo vari interventi e lunghi mesi di riabilitazione si è rimesso in piedi. Così ha manifestato il proprio onore di essere testimone di “Aiutiamo la Paraplegia“; a lui è stato assegnato l’ambito riconoscimento del “Casco d’oro” coniato alla memoria di Clay Regazzoni; Thierry Boutsen era amico del pilota svizzero, oltre ad essere il suo idolo per le corse nonché suo vicino di casa. Tanti gli applausi rivolti a tutti i partecipanti tutti omaggiati di un portachiavi porta fortuna per ricordare il 30º anniversario del sodalizio lodigiano.

Come di consueto sono anche intervenuti i vari medici e direttori delle due unità spinali che il Club ha deciso quest’anno di aiutare grazie ai contributi raccolti durante l’annata: per l’ospedale Niguarda di Milano era presente il dottore Michele Spinelli, per la struttura di Mozzo (Bergamo) la dottoressa Silvia Galeri, per la casa di Accoglienza “Anna Guglielmi” di Imola la dottoressa Claudia Gasperini. Hanno ricevuto le donazioni per 40 mila euro suddivise in tre quote. La serata, che ha visto accendersi la luce verde alle 19 nella sala aperitivi, e concludersi con il taglio della torta del 30esimo anniversario è stata condotta e diretta dal fondatore Giacomo Tansini supportato da tutto il consiglio di cui fanno parte don Luigi Avanti, Gian Carlo Minardi, Franco Germani, Alberto Maletti, Francesca Codazzi, Giovanni Secchi, Marco De Santis, Simone Mussi, Melissa Lanzi. Il “Club Clay Regazzoni” raggruppa, fin dal 1993, appassionati di motori. A fondarlo furono Giacomo Tansini e lo stesso Ragazzoni. Da allora non ha mai smesso di raccogliere fondi a scopo benefico. Clay Regazzoni era nato a Mendrisio (Svizzera) il 5 settembre 1939. InFormula 1 tra il 1970 e il 1980, ebbe l’opportunità di guidare i bolidi delle scuderie Ferrari, Brm, Ensign, Shadow e Williams. Fu costretto sulla sedia a rotelle in seguito a un grave incidente a Long Beach, durante il Gran Premio degli Stati Uniti, il 30 marzo 1980. Regazzoni perse la vita il 15 dicembre 2006, all’età di 67 anni, a causa di un incidente stradale lungo l’Autostrada A1, sul ponte del fiume Taro, nei pressi dello svincolo per l’A15 Parma-La Spezia.