Così sveliamo i segreti della musica proprio a tutti

Migration

Da Varese, Mozart ha portato Zecchini Editore nel mondo. Pubblicazioni scientifiche

di musicologia, traduzioni di testi antichi e approcci divulgativi alla musica; “divulgare” è il motto dei fratelli Zecchini, che dal 1999 pubblicano la rivista “Musica”, oggi la più importante del settore. Dal 2011 Zecchini inizia a pubblicare l’epistolario completo della famiglia Mozart “Lettere di Mozart 1755-1791”; “Il Diario di Nannerl Mozart”, la “Biografia di Wolfgang Amadeus Mozart” di Georg Nikolaus Nissen e Mozart: oltre duemila documenti dal 1756 al 1792 destinati a studiosi e appassionati del genio di Salisburgo. Empatici, Roberto e Paolo Zecchini raccontano: "Abbiamo intrapreso questo lungo viaggio mozartiano con un notaio-musicista di Bolzano, stiamo traducendo tutto, molte case editrici straniere ci hanno chiamato".

Perché avete creato una casa editrice musicale nel paese in cui la musica non è

insegnata a scuola?

R.Z. "Per riempire gli spazi fra generazioni d’insegnanti e di appassionati; così si può completare la biblioteca di casa, quella scolastica e anche la pubblica. La musica è una materia alla portata di tutti ma se usi un linguaggio tecnico sembra difficile".

P.Z. "Vogliamo lasciare una memoria musicale alla future generazioni, mettiamo su carta la storia della musica e dei suoi autori. La nostra identità è fare divulgazione".

Quando avete deciso di fondare la casa editrice?

R.Z. "Avevamo uno studio di grafica ma entrambe siamo musicisti, ho studiato clarinetto. Abbiamo unito l’arte grafica alla musica, nel 1997 è uscito il primo libro sul corno, i nostri obiettivi erano, sono altissimi; alla storia dello strumento scritta dal più grande cornista italiano Guido Corti c’era la prefazione di Piero Farulli, del Quartetto Italiano".

P.Z. "Io ho studiato tromba che è meglio del clarinetto. Nel nostro lavoro abbiamo la fortuna di leggere centinaia di libri, di ascoltare tantissima musica per questo abbiamo prelevato da Umberto Masini la rivista “Musica”, l’abbiamo trasformata da trimestrale a mensile, quest’anno compie 45 anni, un bel traguardo. Inoltre la rivista rappresenta l’Italia agli International Classical Music Awards (ICMA)".

Varese non ha una grande tradizione musicale...

R.Z. "Si è sempre considerata un satellite di Milano".

P.Z. "Manca un teatro, quando nel 1953 hanno abbattuto il Sociale in città c’era grande attenzione alla musica classica, artisti della lirica prima di andare alla Scala si

esibivano qui. C’è una bella stagione musicale ma non esistono luoghi con una capienza di almeno cinquecento posti non si può formare un pubblico di appassionati,

questi vanno altrove".

Litigate mai?

R.P.Z. "Sempre, ma mai per la musica".

Grazia Lissi