Noi, veri custodi della natura: "Le sfide, turismo e qualità"

Dalle degustazioni in battello inventate per la Milano Wine Week (un successo) la direttrice di Confagricoltura detta le strategie: ora serve più innovazione.

Noi, veri custodi della natura: "Le sfide, turismo e qualità"

Noi, veri custodi della natura: "Le sfide, turismo e qualità"

Confagricoltura, la più antica organizzazione nella rappresentanza agricola made in Italy, si impegna per promuovere la ricchezza del territorio, richiamando l’attenzione della politica sul ruolo centrale di imprenditori e imprese agricole. E per far conoscere al pubblico i vini italiani, Confagricoltura ha partecipato alla Wine Week in una veste rinnovata e soprattutto rivolta ai giovani: ha organizzato la prima edizione della Confagri Wine Boat, battello che ha attraversato ogni giorno i Navigli sul quale sono stati degustate oltre 150 etichette di 50 aziende vitivinicole di diverse regioni. Annamaria Barrile, direttore di Confagricoltura, racconta obiettivi e motivazioni di questa e altre iniziative. "Volevamo raccontare le eccellenze coinvolgendo più pubblico possibile, anche straniero, e ci siamo riusciti come dimostrato dal tutto esaurito nell’intera settimana. Attraverso il giro in battello sui Navigli, luogo d’eccellenza della movida, abbiamo voluto mostrare ai giovani che il consumo consapevole e informato del vino è anche sostegno all’Italia. Per farlo, nella traversata sono state organizzate ogni giorno degustazioni di eccellenze che rappresentano il nostro Paese nel mondo: vini da Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Toscana, Lazio, Calabria e Campania e una giornata tutta per le cantine al femminile. La formula si è rivelata vincente perché ha permesso ai produttori di raccontare di persona il territorio e le peculiarità dei loro vini, non limitandosi a servirli. Il battello è stato luogo di incontro per decine di buyer provenienti da Stati Uniti, Corea del Sud, Regno Unito, Thailandia.

Come viene raccontato il vino da Confagricoltura?

"Da sempre vogliamo rappresentarlo come un’eccellenza, non solo in termini economici. Certo il vino può essere considerato come forza trainante per l’export alimentare dell’Italia, ma è soprattutto un tratto distintivo del Paese: di anno in anno aumentano i flussi turistici attratti dalla tradizione enogastronomica italiana. I nostri collaboratori ci raccontano sempre più spesso di numeri esponenziali per le visite alle cantine, diventate business importantissimo".

Cosa significa oggi rappresentare il made in Italy?

"Vuol dire esaltare ma anche sensibilizzare. Sempre più attuale è il tema della sicurezza alimentare, intesa come possibilità di approvvigionamento. Il cibo non è una certezza in ogni parte del mondo e rischiamo di garantirne sempre meno se non saranno attuate politiche europee e nazionali focalizzate sulla necessità di produrre di più attraverso l’innovazione e preservando l’ambiente. Agricoltori e viticoltori sono i custodi del territorio. Il suolo è vita, è redditività. Agricoltura e ambiente vanno di pari passo, non sono antitetiche e non lo saranno mai".