L’azienda si trova a Prato, in un ecosistema la cui economia è principalmente basata sul riuso, il riciclo e la riduzione degli sprechi di filati e tessuti.
"Ed è proprio da qui, dal contesto in cui viviamo, noto come la culla dell’economia circolare, che ha preso forma la nostra idea di realizzare un cashmere di qualità concepito nel rispetto dell’ambiente – racconta con entusiasmo e più di un pizzico di motivato orgoglio Filippo Papini –. Nasce così Papini eco-cashmere, un filato di purissima fibra cashmere in linea con i principi di un modello di produzione e consumo sostenibili, che trasforma i rifiuti in nuove risorse".
Da scarto, i capi vecchi non più utilizzabili, diventano vera e propria materia prima attraverso un processo che elimina le fibre diverse dal puro cashmere al 100 per cento.
Solo dopo un’attenta selezione e suddivisione per colore, questi scarti naturali vengono convertiti in filati completamente nuovi. Questa lavorazione, che comporta un significativo risparmio di risorse naturali e si configura come ecosostenibile, permette di contenere i costi e rendere così questa eccezionale fibra accessibile a tutti.
"La collezione Papini eco-cashmere è pensata per vestire con stile persone di ogni età. I capi si distinguono per il loro comfort, la leggerezza e l’innata eleganza, rese possibili da un filato rigenerato di altissima qualità", assicura Filippo Papini.
Perché In un mondo che insegue la produzione di massa di capi tutti uguali, di superficiale lavorazione e scarsa qualità dei materiali, la nostra idea è stata quella di realizzare un prodotto che andasse ad unire la storia e la tradizione della lavorazione artigianale di Prato su tessuti pregiati, e l’alta qualità della maglieria Made in Italy, tutto questo attraverso l’Eco-Cashmere. "Il nostro Eco-cashmere, o cashmere rigenerato, è un filato in puro cashmere, a basso impatto ambientale, realizzato seguendo i principi dell’economia circolare".