Lascito testamentario: uno strumento per rispettare le volontà e compiere scelte generose

Possibilità / La legge italiana permette di destinare una quota ad enti benefici consentendo di devolvere beni dopo la propria morte garantendo continuità ai progetti degli enti

La legge tutela la famiglia riservando ai parenti più stretti una quota legittima

La legge tutela la famiglia riservando ai parenti più stretti una quota legittima

Il lascito testamentario è un’azione che consente a chiunque di destinare parte o tutti i propri averi a soggetti scelti liberamente. Sebbene possa essere redatto in qualsiasi momento, ha effetto solo dopo il decesso e rimane modificabile fino a quel momento, garantendo la volontà del testatore. Il lascito rappresenta una donazione inserita nel testamento ed è considerato un gesto di solidarietà, poiché può costituire un'importante fonte di sostegno per organizzazioni no profit. La legge italiana permette di destinare la cosiddetta quota disponibile a enti benefici, motivo per cui il lascito testamentario è spesso chiamato "lascito solidale". Il testamento è lo strumento che assicura il rispetto delle volontà espresse e permette di compiere scelte generose, coinvolgendo anche soggetti esterni alla famiglia. Sebbene sia assimilabile a una donazione, se ne differenzia per la modalità di fruizione: mentre la donazione offre un sostegno immediato, il lascito testamentario consente di devolvere beni dopo la propria morte, garantendo continuità ai progetti dell'ente beneficiario. La normativa consente di donare qualsiasi tipo di bene indipendentemente dal valore, tra cui denaro, TFR, polizze vita, titoli, azioni, fondi di investimento, beni mobili come gioielli e opere d'arte, o beni immobili come case e terreni. Inoltre, si può destinare l'intero patrimonio o solo una sua parte. Il lascito solidale è una scelta significativa che permette di affermare i propri valori e diritti, oltre a essere esente da imposte. Tuttavia, la legge tutela la famiglia riservando ai parenti più stretti una quota legittima dell'eredità e infatti il lascito può assumere la forma di eredità o di legato, consentendo la nomina di uno o più eredi. L'erede, però, subentra anche nelle passività e può scegliere se accettare, accettare con beneficio d'inventario o rifiutare l'eredità: se il lascito si configura come legato, ovvero un bene o un diritto specifico, non richiede accettazione poiché esclude passività. Il trasferimento dei rapporti giuridici attivi e passivi prende il nome di "successione", che può essere testamentaria, regolata da testamento, o legittima, oppure disciplinata dalla legge in assenza di disposizioni testamentarie. In quest’ultimo caso si applica un'imposta calcolata sulla base imponibile, ossia la quota di eredità o legato spettante a ciascun erede, determinata dalla differenza tra attivo e passivo del patrimonio del defunto. Per coniuge, parenti in linea retta, fratelli, sorelle e portatori di handicap è prevista una franchigia che riduce la base imponibile.