
Il Barrio's, centro d'aggregazione a Milano, offre teatro, sport e supporto sociale, simbolo di cambiamento e inclusione.
Ha l’aspetto di un’astronave di cemento, colorata grazie ai murales realizzati dai ragazzi della Barona. Un "presidio sociale in un quartiere di Milano non più periferico", spiega Silvia D’Anna, responsabile del Barrio’s. Un luogo dove convivono teatro, cinema, sport, attività per i bambini e musica nella zona dove è cresciuto e ha mosso i primi passi nel mondo del rap Fabio Bartolo Rizzo, in arte Marracash. "La caratteristica del Barrio’s è un’offerta che parte dei bambini delle elementari – racconta D’Anna – e arriva fino all’età adulta. Convivono più anime, da quella artistica a quella sociale legata al supporto dei ragazzi nelle attività scolastiche, raccordandosi con i servizi sul territorio. Per questo, nella città di Milano, è un luogo unico". Il centro d’aggregazione Barrio’s è nato nel 1997, nel cuore della Barona, grazie all’esperienza di solidarietà di Comunità Nuova onlus e del suo presidente don Gino Rigoldi, al sostegno economico dell’associazione Amici di Edoardo onlus e al Comune di Milano che ha concesso lo spazio. E, con il tempo, si è affermato come uno dei più attivi centri di aggregazione giovanile a Milano, una risposta anche a situazioni di marginalità e disagio.
Uno spazio per talenti emergenti, con spettacoli live in grado di attirare pubblico uscendo dai confini di Milano. "È una porta aperta su un quartiere che sta attraversando una fase di grandi cambiamenti – spiega D’Anna – sempre meno periferico ma con problemi sociali che restano irrisolti. La nostra idea è quella di allargarci il più possibile fuori dalla Barona, tra i progetti che ci farebbe piacere portare avanti e rinnovare ce n’è uno sull’empowerment femminile, finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini, che terminerà a novembre 2025". Sono 36 i volontari impegnati in modo continuativo per l’attività di doposcuola e di centro estivo. All’interno del centro sono a disposizione di tutti il CineTeatro Edi, una sala prove, un laboratorio informatico e aule. La vera incognita è la manutenzione, perché "sono necessari lavori importanti per ristrutturare gli spazi" dell’astronave di cemento che è diventata un simbolo della Barona.
Andrea Gianni