
Tosi e Fiera, legame indissolubile: "I protagonisti sono anche i ragazzi"
Tutto pronto per ospitare la 232° edizione della Fiera agricola di Codogno, uno degli eventi più importanti del settore in Italia. E anche quest’anno la Fiera avrà tra i suoi principali sostenitori l’Istituto Tecnico Agrario Tosi, scuola che opera all’interno di un territorio in cui l’attività agricola è ancora forte nella sua forma cerealicola e in quella dell’allevamento zootecnico specializzato.
Seguendo una tradizione ormai pluridecennale, l’istituto partecipa alla Fiera con le sue mucche di razza frisona o bruna alpina, preparate e accudite con orgoglio dagli studenti nei giorni precedenti e durante la manifestazione.
Più di cento ragazzi frequentano infatti un corso di preparazione alla conduzione, alla tosatura e al lavaggio degli animali. Negli ultimi anni sono state anche inserite nuove iniziative, come l’esposizione dei prodotti caseari della scuola: si tratta di caciocavallo, caciotta, mozzarelle, primo sale e semi cotto, ma anche miele e confettura di cotogna (prodotto tipico di Codogno da cui prende anche il nome), tutti prodotti a marchio CE. "I protagonisti del Festival sono anche i ragazzi – spiega il preside Antonello Risoli – da due anni è stato infatti introdotto anche un percorso guidato all’interno dei vari padiglioni della scuola organizzato proprio dagli studenti, che si trasformano in piccoli “ciceroni“ per un giorno e raccontano i diversi ambienti e macchinari presenti nella scuola. L’iniziativa più divertente per i giovani è il nuovo laboratorio di caseificazione rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado per fare loro assistere al processo di trasformazione del latte per poi produrre loro stessi ricottine artigianali". Le origini della Fiera di Codogno sono molto antiche, risalgono infatti al ‘700. L’obiettivo della Fiera era quello di confrontare i prodotti del territorio con quelli di altree aree d’eccellenza, per migliorare e migliorarsi.
La Fiera è sempre stata storicamente organizzata nel mese di novembre, perché l’11 è San Martino, nonché il giorno che chiudeva il periodo in cui praticamente si concludevano gli accordi lavorativi per l’agricoltura. Si erano compiuti i trasferimenti delle famiglie da una cascina all’altra, i cambi del “padrone” e soprattutto si erano “fatti i conti” per sapere quanto rimaneva a disposizione in soldi. La gente, quindi, se era stata un’annata buona poteva anche spendere qualcosa di più. E siccome attorno alle macchine, agli stand per il bestiame, si formavano banchi e banchetti per tele e manufatti per la casa, arredamento e vestiario, i contadini approfittavano anche dei “buoni prezzi” per preparare il corredo alle figlie prossime al matrimonio. Così la Fiera di Codogno diventa ben presto il luogo di incontro di gente proveniente da ogni parte d’Italia e dai paesi confinanti, portando grandi vantaggi economici al borgo e benessere per i suoi cittadini. La sua importanza è ufficialmente dimostrata dal 2017. In occasione della 227° edizione, nasce e viene registrato il “marchio fiera” con lo storico dipinto di Giuseppe Novello, diventato emblema della più importante fiera zootecnica del Lodigiano.