3 maggio 1976 – C’era il meglio dell’economia lodigiana alla 7.a Fiera Artigianato, Industria ed Agricoltura di Borghetto Lodigiano, una vasta rassegna fatta su misura per verificare il grado di salute dell’economia della zona. Migliaia di visitatori alliettati da uno splendido sole primaverile e attratti dalla novità della Fiera: una vasta esposizione di bestiame proprio sotto le mura di palazzo Rho. Giusto come si faceva una volta, quando la borgata ospitava alla Fiera del Crocefisso i campioni bovini, equini e suini. La rassegna è stata ufficialmente inaugurata dall’onorevole Renato Massari, presenti il parlamentare della zona Mario Beccaria e il presidente dell’Ente Provinciale per il Turismo di Milano, Giovanna Pini. I tre, accompagnati dal sindaco Achille Guglieri e dal presidente della Pro Loco Mario Cattaneo, hanno visitato l’esposizione intrattenendosi coi singoli espositori per " tastare il polso" (come dirà nel suo intervento Beccaria) dell’economia della zona.
Si è cominciato dal reparto-novità: appunto la rassegna zootecnica. C’erano campioni autentici in campo bovino, suino ed equino. Poi si è passati in piazza Mercato per la rassegna artigianale e dell’ industria, presenti, una trentina di espositori, infine, la visita a due rassegne allestite a fianco della fiera: una mostra dei Pittori Associati Contemporanei e, nelle sale di Palazzo Rho, una mostra di disegni degli alunni delle scuole elementari allestite a cura della Biblioteca Comunale. I discorsi inaugurali sono stati tenuti dal sindaco Guglieri, da Pini e da Beccaria. Guglieri ha affermato che l’allestimento della Fiera in un momento particolarmente difficile vuole rappresentare "un atto di fiducia nei confronti delle possibilità offerte dal Lodigiano". A sua volta il presidente dell’EPT, il dottor Pini, ha detto che la rassegna fotografa la fisionomia tipica della zona: "L’agricoltura per non rinunciare al passato e l’industria con l’artigianato per guardare avanti". Infine, l’onorevole Beccaria ha auspicato "la ripresa della nostra economia come premio per l’operosità della gente lodigiana".