Province, Jonny Crosio: «Dopo i cittadini anche l’Europa boccia la riforma Delrio»

Il senatore valtellinese della Lega Nord spiega: «Il Consiglio d’Europa chiede il ripristino delle Province»

Jonny Crosio

Jonny Crosio

Sondrio, 19 ottobre 2017 - Province, il senatore valtellinese della Lega Nord Jonny Crosio va all'attacco: «Dopo i cittadini anche l’Europa boccia la riforma. L’ennesima figuraccia di governi improvvisati: Delrio dovrebbe dimettersi» .«La raccomandazione del Consiglio d’Europa all’Italia ha i toni della perentorietà: “deve rivedere la politica di progressiva riduzione e di abolizione delle Province, ristabilendone le competenze, e dotandole delle risorse finanziarie necessarie per l’esercizio delle loro responsabilità” - spiega Crosio -. Dopo la bocciatura dei cittadini che hanno votato ‘no’ al referendum, arriva quella dell’istituzione europea, contenuta nel rapporto di monitoraggio sulla situazione italiana. Una figuraccia per un governo improvvisato che aveva presentato la riforma come uno dei punti fondamentali della sua politica: il depotenziamento delle Province, il loro isolamento istituzionale, tassello della volontà accentratrice di una sinistra che punta ad annientare le autonomie locali sono stati censurati. Il Consiglio d’Europa chiede il ripristino delle Province, raccomanda di “ristabilire l’elezione diretta degli organi di governo” e di “fissare un sistema di retribuzione ragionevole ed adeguata dei loro amministratori”.

«Ce n’è abbastanza per un pubblico mea culpa, per una retromarcia chiesta a gran voce dai cittadini, dagli amministratori pubblici e dai dipendenti delle Province - prosegue il senatore -. Enti delegittimati, lasciati senza risorse, che non riescono a svolgere funzioni fondamentali come assicurare la manutenzione di edifici scolastici e strade. La raccomandazione del Consiglio d’Europa conferma quanto emerso dallo studio condotto dal Senato: tutte cose già note, per noi almeno, evidentemente non per il governo che continua lungo un percorso che porterà l’Italia allo sfacelo. Che l’artefice di tutto questo, che ha dato il suo nome alla riforma, abbia almeno la decenza di dimettersi: Delrio, invece di fare lo sciopero della fame per lo ius soli, si occupi dei veri problemi del paese».