
Report della Bce consegnato alla ppolare di Sondio
Sondrio, 12 maggio 2025 - La Bce mette nel mirino la Popolare di Sondrio. La banca deve procedere al "potenziamento della struttura e del funzionamento del livello dirigenziale", inclusa la funzione dell'amministratore delegato, affidandosi alla "valutazione" di un advisor esterno che indicherà come "evitare la concentrazione di responsabilità e poteri nelle mani pochi dirigenti","assicurare un'adeguata separazione" e "chiare responsabilità tra le funzioni dirigenziali chiave" nonché "migliorare la sorveglianza dei processi decisionali".
La squadra dei manager
Oggetto di esame anche “ l'adeguata composizione dell'attuale squadra" di top manager, scrive la Bce in una lettera di rilievi alla governance di Sondrio.
L'ispezione, svoltasi dal 17 ottobre 2022 al 17 marzo 2023, ha avuto ad oggetto il rischio di credito e di controparte con specifico riferimento ai segmenti delle grandi imprese e di quelle medio-piccole. Sondrio si è vista recapitare lo scorso 7 marzo, cinque giorni prima dell'approvazione del nuovo piano industriale, il report finale con la richiesta espressa di condividerlo in consiglio di amministrazione e con un termine di 15 giorni per replicare.
Il report Bce
Le conclusioni del report, che evidenzia criticità nel governo societario, nel sistema di controlli interni, in quello di gestione dei rischi e di audit, sono state confermate nella decisione comunicata alla Popolare di Sondrio lo scorso 29 aprile, alla vigilia dell'assemblea che ha rinnovato per un terzo il cda e nel bel mezzo dell'offerta di scambio lanciata da Bper.
Le "carenze significative" nella governance hanno giustificato, secondo la Bce, l'imposizione di una serie di "misure di vigilanza", che chiamano in causa anche il top management della banca.
Cahier de doléances di Francoforte
Il cahier de doléances di Francoforte è lungo. "Sussistono gravi carenze nel quadro di governance del soggetto vigilato. Gli organi decisionali del soggetto vigilato non sono riusciti a istituire un quadro di controllo interno completo efficace ed affidabile che individui, misure, monitori e valuta in maniera adeguata i rischi di credito".
Sono definiti "inadeguati" i "risultati" e "il ruolo" del comitato controllo e rischi, come pure "gli interventi del collegio sindacale" che si limita "a prendere semplicemente atto delle relazioni non soddisfacenti" di risk management, compliance e audit.
Risk management
Il quadro di governance "non riesce a facilitare un adeguato funzionamento" sia del risk management - che presenta "carenze significative nell'esecuzione dei controlli" sulle "singole pratiche creditizie" nonché "nello sviluppo e nel mantenimento di metodologie per il rischio di credito" - sia dell'audit, i cui risultati e ruolo evidenziano "gravi carenze" e la cuiazione è stata valutata come "inefficace"
Le carenze determinano "un'insufficiente gestione dei rischi individuati che potrebbero esporre il soggetto vigilato a una potenziale sovrastima dei propri fondi" e "destano preoccupazioni di carattere prudenziale sul quadro complessivo per il rischio di credito" e in relazione "all'adeguata valutazione della rischiosità del portafoglio creditizio".
Inadempienze probabili
La Bce prescrive alla Popolare di Sondrio di riclassificare come inadempienze probabili 219 milioni di euro di esposizioni in bonis relative a 33 debitori che la banca aveva già accantonato alla fine del 2023 su espressa indicazione della vigilanza, rilevandone l'impatto a contoeconomico ma mantenendole tra i crediti perfoming.
Il caso di 33 debitori
"La motivazione alla base della gestione del rischio di credito di tali 33 debitori appare insolita se si tiene conto dell'accettazione della riduzione di valore aggiuntiva individuata dagli ispettori, accompagnata tuttavia dal rifiutodi riclassificarli a inadempienza probabile", scrive la Bce nella decisione con cui ha imposto alla Sondrio una serie di misure di vigilanza tra cui quella di "integrare totalmente i risultati" dell'ispezione "nella segnalazione prudenziale (Finrep e Corep) entro la prossima data di riferimento per la segnalazione". "I prestiti hanno registrato riduzioni di valore in quanto necessitano di accantonamenti per perdite di valore" ma "nonostante ciò questi restano ancora classificati come in bonis", si stupisce la Bce. "Ciò comporta una visione distorta non solo della qualità del portafoglio, ma anche in termini di copertura dello stage 2, ossia incluse le esposizioni con un livello di riduzione di valore vicino al deterioramento. La Bce esprime pertanto preoccupazioni in relazione all'affidabilità dell'incidenza di crediti deteriorati segnalata e della corrispondente qualità degli attivi".
L’ultima trimestrale
Nella trimestrale al 31 marzo, la Popolare di Sondrio aveva indicato un npe ratio (incidenza dei crediti deteriorati) lordo di 2,9% e netto dell'1%, salvo indicare, in un rimando a pie' pagina, che "qualora dovesse operare tutte le riclassificazioni"chieste dalla Bce, l'incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei crediti "diventerebbe pari a 3,3% (1,4% netto)