EMILIO
Cronaca

Vedé la stria Lo spavento è grande

Emilio

Magni

Vedè la stria: da un sacco di tempo non ascoltavo questo assai colorito modo di dire del nostro dialetto. L’altra settimana però, al bar dove si stava più o meno vivacemente chiacchierando di passioni calcistiche, l’amico Ariberto, detto “Berti”, caldo tifoso dell’Inter, ha raccontato di aver avuto una gran paura che la sua squadra finisse per essere raggiunta dopo che era stata in vantaggio per tre a zero. Verso la fine infatti i suoi neroazzurri hanno avuto un quarto d’ora di distrazione e l’avversario ha segnato due reti. Poi l’Inter ha rischiato grosso di prendere il terzo gol. Per esprimere questo rischio il “Risti” è ricorso a un classico modo di dire del dialetto, vecchio di qualche secolo ma ancora assai espressivo, ovvero: "Em vist la stria". Poi Lukako ha segnato la quarta rete per l’Inter e la tifoseria, compreso il “Risti”, ha tirato su il fiato. "Ma la stria l’è stada tanta", ha concluso l’amico di fede interista. “Vedere la strega” (in italiano però non ha la stessa forza comunicativa) è come dire “abbiamo preso una gran paura”, “l’abbiamo vista brutta”, “ci siamo spaventati da morire”, “vedere i sorci verdi”. Ma cosa c’entra la “stria”, ovvero la strega? Il modo di dire è rivolto a donne con capacità divinatorie, soprannaturali, che secondo le credenze dei popoli antichi (di tempi lontani ma anche di appena tre secoli addietro), possedevano le capacità di esercitare “su di te” il potere di vita o di morte. E per questo tantissime sono finite sul rogo. E non solo nella penisola iberica dove l’Inquisizione era molto potente, ma antiche leggende raccontano che anche sulle rive del Lago di Como qualche strega è finita tra le fiamme. Il dialetto ci propone anche un altro bel modo di dire legato alla “stria”, “Batt i pagn cumpar la stria“, ovvero “lupus in fabula”. Mentre stai parlando male di qualcuno questi compare all’improvviso. Da dove discende il termine “stria”? Secondo il lecchese Gianfranco Scotti grande esperto di dialetto viene dal latino “striga” che significa gufo.

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