"Valtellinesi generosi, ma i Comuni diano una mano"

L’associazione Anolf invita la Prefettura e le amministrazioni locali a utilizzare i fondi del Ministero

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L’Anolf Sondrio chiede che le istituzioni sostengano la generosità dei valtellinesi e dei valchiavennaschi nei confronti dei profughi ucraini. A quasi due settimane dall’inizio dell’invasione della Russia e della conseguente guerra in Ucraina anche in provincia di Sondrio si cominciano a vedere le tremende conseguenze della fuga di milioni di persone dal paese dell’Europa orientale. In provincia di Sondrio sono numerosi i profughi ucraini che, arrivati nei giorni scorsi grazie all’ospitalità di molte famiglie valtellinesi e valchiavennasche, chiedono accoglienza. Oltre alle raccolte di beni materiali e fondi, che da subito si sono moltiplicate in tutto il territorio provinciale, molte persone hanno già messo a disposizione diversi alloggi, sia temporaneamente sia per permanenze più lunghe, per poter accogliere famiglie o minori. "La generosità di queste famiglie deve essere però tutelata dalle istituzioni", la richiesta dell’Associazione nazionale oltre le frontiere Sondrio ai Comuni. "L’accoglienza dei rifugiati ucraini, infatti, lodevolmente svolta dai privati cittadini, deve essere necessariamente supportata economicamente e giuridicamente dai Comuni – spiega la presidente Chiara Casello -, all’interno di previsti percorsi istituzionali attivati attraverso convenzioni ad hoc con la Prefettura, per garantire l’accesso ai servizi essenziali e a percorsi di integrazione".

I fondi del ministero dell’interno a favore dei richiedenti protezione internazionale possono infatti essere utilizzati tramite queste convenzioni per rispondere alle necessità di queste persone, senza gravare sulle famiglie valtellinesi che già hanno l’onere di ospitarli. "Come associazione non possiamo fare altro che supportare le famiglie, sia italiane sia ucraine, nel percorso di regolarizzazione".

Fulvio D’Eri