MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Valtellina, il tragico bilancio della stagione dei funghi: 6 persone morte in un mese

L’ultima vittima il 22 agosto a Tartano. Andare per funghi è più pericoloso di quanto si pensi e il rischio più frequente sono le scivolate

Ogni anno il Soccorso alpino effettua centinaia di interventi per recuperare persone scomparse alla ricerca di funghi

Sondrio, 22 agosto 2023 - L'ultima vittima in montagna, quella di questa mattina, nei boschi di Tartano non è forse imputabile a un'imprudenza. Ma il bilancio, in Valtellina, della stagione dei funghi conta già sei vittime in un mese.

Il primo decesso il 22 luglio: Erminio Tognini, 69enne di Albosaggia, ha perso la vita nella valle del Liri, a quota 1.530 metri, nella zona impervia de La Costa di Caiolo.

Il giorno dopo è morto Fabio Melandri, 50enne di Ardenno, precipitato per alcuni metri mentre era in cerca di funghi con un'altra persona in località Sasso Bisolo, in Val Masino.

Venerdì 11 agosto è stato trovato, poi, il corpo senza vita di Oreste Pezzini, 76enne di Rasura, morto vicino alla sua baita nella zona dei Ciani. Il giorno successivo, sabato 12 agosto, un'altra vittima: Enrico Vaninetti, 84enne di Delebio, è stato trovato senza vita nei boschi di Sacco, nel territorio di Cosio Valtellino, era lì da un paio di giorni.

Infine, a Ferragosto, un'altra tragedia in Val Masino, a 1.500 metri di quota sopra Cataeggio, Stefano Camesasca, 55enne della provincia di Como. Non si conoscono ancora le generalità del deceduto di oggi, ma tranne Camesasca – pompiere in pensione – tutti gli altri sono persone residenti nel territorio in cui si sono verificate le disgrazie. Non turisti, ma conoscitori dei luoghi.

Consigli per la sicurezza

Per diminuire i rischi, è possibile attenersi ad alcune semplici indicazioni (benché non sia sufficiente per evitare incidenti):

1) Conoscere la zona in cui si andrà ad operare è comunque meglio. Avere esperienza dell’area in cui si intende effettuare quella che, a tutti gli effetti, è un’escursione, significa conoscerne i pericoli e poterli evitare.

2) Essere allenati e avere una buona capacità escursionistica. Meglio non improvvisarsi grandi camminatori.

3) Dato il rischio di scivolare, è bene munirsi di attrezzatura adatta: un vestiario appropriato, pantaloni lunghi, ma soprattutto un buon paio di calzature da montagna sono d’obbligo. Il 70% delle persone interessate da un incidente indossava stivali di gomma, che è vero riparano bene dall’umidità, ma non offrono alcun sostegno e stabilità al piede che risulta libero di ruotare nel suo interno. Sono sconsigliatissimi.

4) Nel bosco, soprattutto se si abbandonano i sentieri battuti, non è difficile smarrirsi. Importante è quindi avere con sé strumenti che possono aiutare nel caso si perda l’orientamento (gps, mappe topografiche, una bussola).