FULVIO D’ERI
Cronaca

Lupi in Valtellina, gli ambientalisti non ci stanno: “Vanno protetti”

I rappresentanti di Legambiente, Cros, Orma, Leidaa e WWF Valtellina e Valchiavenna: "Non è più possibile lasciarli incustoditi come succedeva fino a qualche tempo fa"

Il lupo al centro del dibattito in Valtellina

Sondrio, 14 giugno 2023 – Le associazioni ambientaliste che operano in favore delle specie protette, si schierano in favore del lupo, ne prendono la difesa contro gli attacchi portati da chi, allevatori di un po’ tutta la provincia in primis, vede nel selvatico un nemico che fa razzia di pecore e capre.

“Fa il suo lavoro di onesto carnivoro secondo quanto gli ha prescritto madre natura – dicono all’unisono i rappresentanti di Leidaa Sondrio, Cros Lecco-Varenna, Legambiente Valchiavenna, Orma Morbegno e WWF Valtellina e Valchiavenna -. Al momento il territorio della Valchiavenna vede la presenza di 3 branchi stabili più uno in probabile formazione che interessa la Valle Spluga orientale e la Val Bregaglia".

“Ogni branco difende un territorio che va dai 100 ai 200 chilometri quadrati, comprende una coppia alfa di lupi più altri 4 o 5 individui subalterni. Questa situazione e densità di branchi è del tutto in linea con quanto succede nel resto delle Alpi. Il numero degli animali domestici colpiti nei primi 5 mesi del 2023 è di 49 capi di ovicaprini predati in tutta la provincia (dato sulla base delle denunce inviate dagli allevatori). Nessuno di questi animali era custodito tramite misure di prevenzione idonee e la stragrande maggioranza non aveva alcuna protezione né sorveglianza. Gli enti locali provano a minimizzare i danni arrecati agli allevatori attuando interventi preventivi e compensativi: l’amministrazione provinciale provvede al rilievo dei danni e offre supporto agli allevatori mentre Regione Lombardia è rimasta una delle sole in Europa a rimborsare i danni da grandi predatori a tutti, professionisti e hobbysti, sia che abbiano, sia che non abbiano messo in atto misure di prevenzione".

La soluzione? "Riteniamo non esista una ricetta semplice ed univoca per evitare tutti i danni che possono derivare dalla presenza del lupo. Ma non è più possibile un allevamento incustodito e non gestito come nell’epoca pre lupo".