MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Valdidentro, bimbo si schianta col bob e muore: "Tragedia che segna la nostra comunità"

Il parroco e il sindaco vicini alla famiglia in lutto per la morte del piccolo di appena 4 anni

Il sindaco di Valdidentro, Massimiliano Trabucchi

Valdidentro (Sondrio), 7 gennaio 2019 - Una notizia, quella del decesso del piccolo Diego Lanfranchi, neppure quattro anni, che nel pomeriggio inoltrato è piombata come un macigno nella giorno dell’Epifania sulla piccola comunità di Semogo. Il bimbo del bob che, appena due giorni fa, si è schiantato con il fratellino S. di soli due anni (ieri quest’ultimo dimesso) contro un albero in Val Viola, a circa 1700 metri di quota, non ce l’ha fatta.

Le sue condizioni, in realtà, sembravano in via di miglioramento il giorno prima, poi ieri l’improvviso aggravarsi del quadro clinico nel reparto di Pediatria intensiva dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove sabato pomeriggio attorno alle 15.30, dopo il drammatico incidente sulla neve, era stato ricoverato d’urgenza con un’eliambulanza del 118 giunta da Como. Anche il fratellino più piccolo, che sedeva nella parte posteriore dello slittino, è stato trasportato nello stesso nosocomio orobico, ma le sue condizioni sin da subito erano apparse molto meno serie del maggiore, la cui prognosi era stata invece definita rigorosamente riservata dai sanitari per i traumi. «La nostra comunità - dichiara Massimiliano Trabucchi, sindaco di Valdidentro - si stringe in un forte abbraccio ai giovani genitori così duramente colpiti negli affetti più cari. Davanti a una simile tragedia riscopriamo il valore del silenzio e della vicinanza a chi tanto sta soffrendo". I genitori 31enni, Patrick Lanfranchi, muratore edile in una ditta del posto e mamma Monica, casalinga sempre impegnata a seguire con amore gli adorati figlioletti, la grande gioia dell’intera famiglia, da quel momento si trovano nell’ospedale bergamasco, dove ieri, a una certa ora, hanno avuto comunicazione dai medici che avevano dichiarato la morte cerebrale del piccolo Diego, per poi esprimersi sull’assenso o meno all’espianto degli organi per dare una nuova speranza di vita ad altri malati in attesa del trapianto di un organo.

"In paese ci si conosce un po’ tutti e presto la notizia ha fatto il giro delle case - spiega don Giacomo Santelli, il parroco di Semogo -. È un’esperienza tristissima che segnerà persempre questa nostra famiglia con gli immancabali sensi di colpa per quanto accaduto in un giorno che doveva essere di festa, in un luogo tranquillo". "Domenica - aggiunge il sacerdote - alle 15 ci siamo ritrovati, in un paio di centinaia, nella parrocchiale di Sant’Abbondio in un intenso momento di preghiera per Diego. Sapevamo che era grave".