
Pochi conoscono lo Scudo Blu, perché l’illusione che l’Europa avesse chiuso la pagina nera delle guerre ha fatto passare in secondo piano la necessità di proteggere i beni culturali dai conflitti armati attraverso questo simbolo, previsto dalla Convenzione dell’Aja del 1954. Ora anche la guerra nel cuore dell’Europa ha dimostrato come i beni culturali siano un obiettivo strategico delle forze in campo. Per questo assume particolare valore “Uno Scudo per la cultura“, progetto che non a caso parte da Capitale Italiana della cultura. A Brescia e a Bergamo, infatti, Croce Rossa Brescia, con Comitato di Bergamo, Comuni, enti culturali, ha avviato la mappatura dei beni destinatari di Scudo Blu, in linea con la campagna nazionale di Croce Rossa del 2022 (a supporto ci sono le fondazioni Comunità Bresciana, Cariplo, Comunità Bergamasca, Cna Brescia, Bcc Agrobresciano). "I beni culturali – sottolinea Rosario Valastro, presidente nazionale CRI – sono essenza di un popolo, di un Paese e, per questo, vanno protetti". Il 5 alle 16,30 in via dei Musei a Brescia ci sarà la prima affissione dello Scudo al sito Unesco, con Fondazione Brescia Musei (testimonial, Iginio Massari). Si procederà poi con: Pinacoteca Tosio Martinengo, Castello, biblioteca Queriniana, Museo Diocesano, Archivio Diocesano, Teatro Grande, piazza della Loggia; Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane a Capo di Ponte, castello e Grotte di Catullo a Sirmione. "Sono un collante tra i popoli - commenta Carolina David, presidente CRI Brescia - e punto di ripartenza dopo scenari critici". A Bergamo, con il comitato presieduto da Maurizio Bonomi, si punta ad apporre lo Scudo su: Piazza Duomo, Piazza Vecchia, Accademia Carrara, Chiesa di S. Spirito, Mura Veneziane, ex Complesso conventuale di S. Agostino, ex Complesso monastico di Astino, Teatro Donizetti; basilica di Caravaggio.