"Una comunità deve mantenere viva la coscienza"

Al Vantiniano di Brescia il sindaco Castelletti ha ripercorso quei giorni: non c’è famiglia che sia stata risparmiata

"Una comunità deve mantenere viva la coscienza"

"Una comunità deve mantenere viva la coscienza"

Il suono delle sirene che, notte e giorno, correvano per la città, in una corsa disperata contro il tempo e contro il virus. I 950 ricoverati per Covid al Civile sui 1100 posti letto disponibili. La disperazione di medici e infermieri nel non riuscire a capire come affrontare quel virus, ma anche l’abnegazione nel fare tutto il possibile, in alcuni casi a costo della propria vita. La benedizione di urne e bare, fatta in solitario dal vescovo Pierantonio Tremolada, perché la pandemia ha negato in molti casi anche il conforto di un ultimo saluto ai propri cari. Immagini che riportano ai giorni di 4 anni fa, rievocate ieri al Vantiniano davanti al monumento delle vittime del Covid-19, realizzato dallo scultore Giuseppe Bergomi. "Nessuna famiglia è stata risparmiata dalla pandemia – ha detto Laura Castelletti, sindaca di Brescia, ricordando gli oltre 6mila morti tra città e provincia -. Una comunità deve mantenere viva la coscienza di ciò che è stato, delle sofferenze condivise, degli errori che sono stati fatti, di ciò che ha aiutato, in modo deciso e inequivocabile, ad uscire da quella terribile situazione". Castelletti ha ricordato anche il grande vuoto vissuto da bambini ed adolescenti, nei due anni in cui il mondo si è fermato, e ha stigmatizzato chi imbratta i muri della città "con scritte indegne, negando che siano stati i vaccini il principale strumento di lotta a quella devastante pandemia". Dell’importanza della vaccinazione ha parlato Stefania Pace, presidente dell’Ordine degli infermieri "Ricordiamo i colleghi che non ci sono più, ma anche la dedizione, la responsabilità che il personale sanitario ha messo in campo. Ci rimarrà il ricordo di chi abbiamo aiutato a salvare e la speranza che, tramite la scienza, è diventata campagna vaccinale, che ci ha permesso di riprendere in mano la vita". "Abbiamo imparato che la parola chiave è insieme", ha sottolineato Ottavio Di Stefano, presidente dell’Ordine dei medici.

Federica Pacella