Via le tombe dei bimbi mai nati a Brescia, le famiglie chiedono un simbolo funebre

Lo chiedono le famiglie dopo l’esumazione di oltre 2mila feti e piccoli deceduti post partum

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di Federica Pacella

Un "piccolo monumento, una targa, un luogo che riconduca a quelle tombe cancellate". Questa la richiesta delle famiglie dei bimbi mai nati al Comune di Brescia dopo l’esumazione di oltre 2mila feti e piccoli deceduti a pochi giorni dal parto. La richiesta è l’ultimo atto di una vicenda che ha scosso diverse famiglie che, da un giorno all’altro, non hanno più ritrovato la piccola tomba al Vantiniano, dopo che il Comune è intervenuto per le esumazioni a settembre. Prima dell’intervento, come spiegato dai Servizi cimiteriali del Comune, si trovavano in quell’area circa 3mila sepolture e lo spazio rimanente era solo di due file, per cui si è proceduto a liberare ulteriori spazi. Il nodo sta nella comunicazione alle famiglie. Il Comune, di fatto, dispone dei contatti diretti solo di quelle che hanno chiesto la sepoltura di feto solo nell’ultimo anno, quando è cambiata la procedura.

"Per quanti seppelliti in epoca antecedente – hanno chiarito dalla Loggia – non vi è modo di recuperare i dati di contatto dei genitori, in possesso solo dell’ospedale e soggetti alla tutela della privacy, che possono riguardare anche soggetti residenti in ogni altro Comune". Per comunicare le esumazioni dei feti seppelliti dal 2007 al 2016 sono stati pubblicati gli avvisi sull’Albo pretorio, nella bacheca all’ingresso del cimitero 90 giorni prima dell’avvio dell’attività e sul perimetro dei riquadri interessati dall’esumazione. "Gli avvisi non hanno il consueto elenco dei nominativi dei sepolti in quanto, per motivi di privacy, si è ritenuto di comunicare di rivolgersi ai custodi e agli uffici per richiedere informazioni". Molte famiglie però non hanno visto né l’Albo pretorio né gli avvisi e si sono chieste se non ci fossero mezzi più efficienti, quale l’apposizione di bollini gialli direttamente sulle tombe. Per stamattina è già stata fissata la commissione consigliare in cui l’assessore competente per i Servizi cimiteriali, Valter Muchetti, darà conto di quanto accaduto. E probabilmente sarà quella l’occasione per rispondere alla richiesta dei genitori che ora chiedono di ricordare i bambini mai nati con un segno tangibile.