"Un presidio di Polizia 24 ore su 24 al Pronto soccorso del capoluogo"

L’Ordine delle Professioni infermieristiche chiede la presenza costante di agenti di Polizia al Pronto soccorso di Sondrio. Alla luce dei gravi episodi di violenza della settimana scorsa che hanno riguardato il personale, l’Opi ha espresso il proprio sostegno a professionisti che, loro malgrado, si sono ritrovati coinvolti in questa vicenda e a tutti quelli che esercitano in contesti ad alto rischio di aggressione. Il fenomeno della violenza contro gli operatori sanitari è un problema ben noto da diversi anni e ci si è mossi a un po’ tutti i livelli per cercare di porre un rimedio. Anche Regione Lombardia si è mossa, ormai un anno fa, dichiarandosi pronta ad attivare servizi di guardia giurata e videosorveglianza a protezione del personale nelle strutture ospedaliere e ambulatoriali, in particolare nei Pronto soccorso. "Come si è potuto constatare anche dagli eventi di cronaca, il problema della violenza contro il personale sanitario non è estraneo alla realtà provinciale - sottolinea l’Opi - Quello riportato dalla stampa è un caso eclatante, ma ben più numerosi sono i casi di violenza che coinvolgono i nostri professionisti, soprattutto quelli che lavorano nei contesti dell’emergenza-urgenza, con un importante dato sommerso". "Sicuramente la prima strategia da attuare per garantire condizioni di lavoro più sicure nei Pronto soccorso – continua - è assicurare la presenza 24 ore su 24 delle Forze dell’ordine (allo stato attuale il presidio di Polizia dell’ospedale di Sondrio non è attivo nelle ore notturne), in quanto la dotazione di sistemi di videosorveglianza evidentemente non costituisce un deterrente sufficiente a evitare certi accadimenti".

Per concludere, "ora la speranza è che questo evento, che fortunatamente non ha cagionato gravi conseguenze ai professionisti coinvolti, costituisca un importante spunto di riflessione ai vari livelli istituzionali". F.D’E.