In Valtellina in servizio i treni da rottamare

I nuovi Coradia dirottati sulla linea ferroviaria per Malpensa: si rivedono convogli vecchi di 40 anni

Un vecchio treno alla stazione di Chiavenna

Un vecchio treno alla stazione di Chiavenna

Chiavenna (Sondrio), 14 giugno 2019 - In Valtellina i treni nuovi – i Coradia – vengono sostituiti con i vecchissimi modelli 582 che possono vantare una quarantina d’anni di servizio. A denunciare la situazione in cui si trova il parco terni in provincia di Sondrio è stato, nelle ultime ore, il delegato della Cgil Giorgio Nana: «Dalla settimana scorsa in Valtellina sono “spariti” due Coradia, gli ultimi treni che erano arrivati alcuni anni fa, e credo che siano stati dirottati sulla linea in servizio all’aeroporto di Malpensa. In loro sostituzioni sono stati inviati i vecchi e vetusti 582, quei famosi treni che ci avevano garantito che non sarebbero più tornati in valle, e che sarebbero stati rottamati. In un momento come questo, di maggior affluenza di turisti stranieri, credo non sia una cosa positiva. Inoltre, da una ventina di giorni, alla stazione di Sondrio è nuovamente 'sparita' l’acqua e i pulitori si servono dei secchi per poter fare del loro meglio ma risulta molto difficoltoso riuscire, con questi mezzi, a rendere dignitosamente puliti i vecchi convogli».

Intanto Trenord, nelle scorse settimane ha siglato il progetto che prevede un investimento di più di 8 milioni di euro – 4,2milioni dei quali erogati da Regione Lombardia – allo scopo di creare una nuova sede di incrocio tra Dubino e Verceia. Obiettivo quello di rendere maggiormente efficiente il servizio di trasporto ferroviario, creando la possibilità di garantire un maggior numero di coincidenze sulla tratta Tirano-Milano e Chiavenna-Colico. A beneficiarne maggiormente, però, saranno i convogli Valchiavennaschi che, molto spesso, subiscono notevoli ritardi – su di una tratta che dovrebbe durare, normalmente, 35 minuti – a causa della necessità di effettuare gli incroci alla stazione di Novate Mezzola. I tempi per la realizzazione dell’intervento, però, saranno lunghi – il nuovo snodo dovrebbe essere ultimato entro il 2021 – e, nel frattempo, come ha ricordato lo stesso Nana pochi giorni fa «i disagi continueranno ad aumentare e i viaggiatori saranno sempre maggiormente incentivati a rivolgersi verso sistemi di trasposto alternativi».