"Lo stop ai treni danneggia anche le aziende"

Sondrio, Crosio di Fratelli d’Italia: non solo ripercussioni sul turismo, la Levissima ad esempio avrà più costi e mezzi sulle strade

Per i turisti ma anche per gli imprenditori si annuncia un’estate in salita senza treni

Per i turisti ma anche per gli imprenditori si annuncia un’estate in salita senza treni

Sondrio - Lo stop ai treni sulla tratta Colico–Tirano, previsto dal 26 giugno e fino al 9 settembre a causa dei lavori di manutenzione annunciati da tempo da Rfi, sta provocando parecchie reazioni, anche e soprattutto negative. Bisogna ricordare che da Colico a Tirano, Trenord ha predisposto un servizio autobus sostitutivo. Se è vero che i lavori, prima o poi, vanno eseguiti per avere un servizio più efficiente (non ci sarà una limatura dei tempi di percorrenza ma verrà garantita maggior puntualità) è altresì vero che farli per tutta la stagione estiva potrebbe penalizzare il settore turistico. Sull’argomento torna Fratelli d’Italia e lo fa per bocca di Jonny Crosio.

«Il fermo ai treni, dal prossimo 26 giugno, continua a preoccuparci e non poco – dice Crosio -, specie dopo aver appreso della nota congiunta di Marco Scaramellini e Elio Moretti (sindaco di Sondrio e presidente della Provincia ndr), in cui comunicano di aver richiesto di provvedere a contenere i disagi entro limiti “accettabili“. Ci chiediamo quali siano questi limiti. Ci ha colpito favorevolmente che il prefetto di Sondrio abbia accolto le preoccupazioni del territorio ed abbia provveduto a convocare il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in merito al problema sempre più pressante della chiusura della ferrovia. È bene che si sappia, però, che il Comitato non potrà rimediare alle mancanze e alle inadempienze di chi ha la responsabilità di programmare le opere e nemmeno di chi, sul territorio, deve condividerle ed eventualmente porre correttivi.

Da tecnico so benissimo che approntare un cantiere senza interferenze, in questo caso i treni, è molto più redditizio per l’azienda, ma se per questa scelta tutto un sistema provinciale deve farne le spese, non siamo d’accordo. Oggi emergono preoccupazioni oltre che dal settore del turismo anche da quello produttivo. Da Levissima informano che, oltre a un aumento interno dei costi, lo stop dei treni comporterà un aumento del traffico sul nostro sistema viario già critico. Ma la cosa che più sconcerta è sentire dal presidente della Provincia sostenuto dal sindaco di Sondrio che “tutto sommato dobbiamo ringraziare il fatto che questi lavori ci daranno una linea più efficiente“".