Natale, candele ai tavoli e menu da favola. Gli invitati? I poveri e i disoccupati

L’idea dello chef tiranese Ivano Tenni: "Me l’ha dettata il cuore"

Per Ivano Michele Tenni sarà un Natale speciale (Orlandi)

Per Ivano Michele Tenni sarà un Natale speciale (Orlandi)

Tirano, 19 dicembre 2016 - Un pranzo natalizio da sogno (dal primo al dolce con tanto di spumante) totalmente gratis per chi è in difficoltà. È il generoso regalo offerto dal ristoratore tiranese Ivano Michele Tenni e dal suo staff a quei residenti che si trovano in situazioni di particolare disagio causato da svariate motivazioni: dalla perdita del lavoro alla mancanza di risorse economiche, pesanti problematiche che spesso conducono all’isolamento e a quella solitudine diffusa così difficile da individuare che nei casi più disperati può portare anche a gesti estremi. Si tratta della prima iniziativa di questo genere in Valtellina. Tenni, che appositamente omette di rendere noto il nome dei suoi ristoranti, «perché la solidarietà non abbisogna di palcoscenici dove ricevere applausi», lancia nel contempo un caloroso invito ai ristoratori valtellinesi e italiani di accodarsi alla sua proposta denominata “Un tavolo per tutti!”.

«Ogni giorno apprendiamo di quante persone perdono il lavoro finendo nella più totale disperazione – tiene a puntualizzare Tenni, promotore del prezioso gesto solidale –. Sta arrivando Natale e le vetrine traboccano di luci e lusso e ho pensato a tutte quelle anime che anche quest’anno non potranno permettersi niente, forse neppure una colazione per quel giorno speciale. Troppi al margine di una società insensibile. Ho pensato a quanta gioia potesse essere invece essere trasmessa nel farli sedere al ristorante come tutti. Un tavolo per tutti, sì... Una tavola apparecchiata di fresco con le candele perché la dignità non si misura a suon di euro, ma è insita nell’uomo e ognuno di noi deve rispettare la propria e quella degli altri. Ognuno deve fare la sua parte. Ho pensato alla felicità nei loro occhi nel vederli seduti a mangiare il loro pranzo, dal primo al dolce». In una società egoistica dove l’opulenza superficiale del vivere quotidiano spesso oltrepassa l’altruismo uccidendo la sostanza degli autentici valori c’è chi, come il ristoratore tiranese, sceglie, invece, di restituire alla gratuità il suo insostituibile valore.

«Sei i posti a disposizione. Chiedo ai sindaci di farmi avere al più presto i nominativi delle persone che potranno venire a pranzare nel nostro ristorante. È un piccolo gesto, un pranzo è poca cosa certo rispetto alle sofferenze di anni, ma è Natale per tutti e credo che le piccole azioni, quelle che profumano soltanto della semplicità del cuore, siano le azioni di maggior valore e non solo a Natale, ma sempre».