Terza rapina al supermercato: caccia all’uomo

Identiche le caratteristiche dei colpi compiuti allo stesso punto vendita. L’ultimo ha fruttato 600 euro

Migration

Una media di una rapina al mese, commessa presumibilmente dallo stesso uomo che, anche mercoledì sera, si è presentato davanti alla cassiera del supermercato U2 di Carugo, in via Cadorna, minacciandola con una pistola e facendosi consegnare i soldi. È di circa 600 euro il bottino del colpo realizzato verso le 19 da un uomo con il volto coperto da una mascherina, cappellino in testa e un’arma tenuta in tasca per minacciare, sufficiente a farsi consegnare il contante.

In quest’ultimo caso, l’uomo è stato inseguito dalla guardia giurata, la cui presenza è stata inserita dopo le due precedenti rapine. Il vigilante non è riuscito a bloccarlo, ma nella fuga potrebbe aver perso la pistola, un’arma giocattolo ritrovata dai carabinieri sul tragitto seguito dal rapinatore mentre scappava a piedi, che si ritiene possa essere esattamente caduta a lui, un cinquantenne robusto, secondo la descrizione dei presenti, sul quale tuttavia al momento non sarebbero emersi ulteriori dettagli utili alla sua identificazione.

Colpi identici erano stati già messi a segno nello stesso supermercato il 21 aprile e il 5 giugno, da un uomo con caratteristiche simili a quest’ultimo e con modalità identiche: ha agito sempre da solo, con una mascherina sul volto, si è avvicinato alla cassiera facendo capire che aveva con sé un’arma e si è fatto consegnare i contanti, scappando a piedi. In quei casi le rapine erano state commesse al mattino, con un risultato più esiguo: circa 300 euro.

Mercoledì l’uomo ha deciso di aspettare la fine della giornata, raddoppiando l’incasso. Nel frattempo era però comparsa una guardia giurata, che il rapinatore probabilmente non ha notato subito, motivo per cui si è puntualmente presentato dalla cassiera a pretendere i soldi. Salvo poi trovarsi addosso il vigilante, che cercava di bloccarlo. I carabinieri di Mariano Comense stanno proseguendo le indagini, partite già dopo la rapina di aprile, aggiungendo ora l’arma recuperata, che sarà analizzata per cercare di ricavarne indizi utili.

Paola Pioppi