FULVIO DOMENICO D'ERI
Cronaca

Tentata scalata alla Bps. I vertici confermano: "Offerta non concordata"

Convocato d’urgenza il Consiglio di amministrazione dopo la mossa di Bper. L’ad Papa da Modena: "Operazione su parametri industriali, non finanziari".

In piedi il presidente della banca di piazza Garibaldi Francesco Venosta e il dg Mario Alberto Pedranzini

In piedi il presidente della banca di piazza Garibaldi Francesco Venosta e il dg Mario Alberto Pedranzini

La notizia della tentata scalata di Bper alla Banca Popolare di Sondrio fa tanto rumore in Valle che, dopo l’acquisizione del Credito Valtellinese da parte di Credit Agricole avvenuta nel 2022, rischia di "perdere" anche l’altro istituto di credito locale e di ritrovarsi così con due colossi del mondo bancario. Il logo storico Bps sarebbe però salvo. "Prevediamo di mantenere il marchio della Banca Popolare di Sondrio in quei territori dove storicamente la banca ha una forte penetrazione – ha detto l’ad di Bper Gianni Franco Papa -. Operazione già fatta con Carige in Liguria e con Monte di Lucca". Ma cosa è successo? Innanzitutto bisogna dire che nessuno degli attori può dirsi sorpreso dalla notizia della tentata scalta di Bper alla Bps, perché negli ambienti bancari italiani era ormai una cosa risaputa da tempo della volontà dell’istituto con sede a Modena di acquisire quello valtellinese. I dati comunicati giovedì dalla Bps hanno mostrato che l’istituto sondriese è in gran salute, con un utile di 574.9 milioni, in forte crescita rispetto a quello dell’anno precedente.

L’offerta pubblica di scambio valuta la BPS 4.3 miliardi, con un premio del 6.6% alla chiusura di borsa. Inoltre ha fissato in 1.45 azioni di nuova emissione Bper per ogni titolo esistente di Bps. Bper ha lanciato la sua offerta pubblica di scambio senza averla concordata con Bps come ha riconosciuto l’amministratore delegato di Bper Gianni Franco Papa "ma non è di certo un’offerta ostile. Abbiamo informato l’ad di Bps Pedranzini di quanto era stato deciso dal Cda. Tengo a ribadire che noi riteniamo questa operazione basata esclusivamente su parametri industriali, non finanziari. Speriamo di trovare un accordo. Di sicuro dialogheremo". Fulvio D’Eri