Tassazione dei frontalieri. Patto per il telelavoro

Sottoscritta dal ministro delle Finanze Giorgetti l’intesa con la Svizzera. I lavoratori italiani potranno svolgere da remoto fino al 25% del monte ore.

Tassazione dei frontalieri. Patto per il telelavoro

Tassazione dei frontalieri. Patto per il telelavoro

Italia e Svizzera hanno firmato il protocollo che regolamenta il telelavoro dei frontalieri. Finalmente è stata normata, con un accordo durevole che modifica il vigente accordo, una disciplina che interessa molti nostri concittadini. Per il telelavoro, più interessate sono le province di Varese e Como che quella di Sondrio, tutte realtà di lavoratori nella Confederazione Elvetica. Un piccolo esercito che ha scelto di lavorare stabilmente in Svizzera: parliamo, secondo gli ultimi dati, di qualcosa come 392.831 addetti totali (dati riferiti al 2023), in costante aumento. Di questi il 57% è domiciliato in Francia e il 23.2% in Italia.

In pratica i possessori del permesso G e, ovviamente, che svolgono un lavoro per cui è previsto il telelavoro possono svolgere le proprie mansioni da casa, per un monte ore che non superi il 25% del tempo di lavoro. È stata così risolta l’annosa questione della tassazione del telelavoro dei frontalieri italiani, in una situazione d’incertezza dal 31 gennaio 2023, quando le regole introdotte durante la pandemia erano scadute. Svizzera e Italia hanno firmato un protocollo in tal senso. L’intesa è stata sottoscritta dal ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter. L’accordo parte dallo scorso 1° gennaio 2024. La regolamentazione d’imposizione si basa su una procedura amichevole sottoscritta dalla Svizzera e dall’Italia nel novembre del 2023. Il protocollo andrà quindi a sostituire il patto amichevole senza modificarne assolutamente i punti principali. Simile l’accordo tra la Confederazione e la Francia, ma i frontalieri transalpini hanno la possibilità di lavorare in remoto per il 40% del monte ore pur essendo tassati in Svizzera. Perché questa disparità con gli italiani? Lo scorso novembre, Keller-Sutter ha giustificato questa disparità facendo riferimento "a condizioni giuridiche diverse".Fulvio D’Eri