Taglio del nastro all’oratorio dopo tre lunghi anni di cantieri

Alla festa il vescovo di Como, Oscar Cantoni . L’ingegnere Luca Gadola . ha spiegato il progetto

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Il grande giorno è arrivato. Ieri c’è stato il battesimo dell’oratorio di Morbegno dopo l’importante restyling, durato 3 anni con il recupero architettonico dello stabile (costo 2,5 milioni), ma soprattutto con l’obiettivo di mettere a disposizione gli spazi rinnovati a tutte le forze che animano la città. "Per offrire un luogo dove i ragazzi, le famiglie, gli adulti possano vivere momenti di incontro, crescita, formazione, confronto, gioco", come hanno sottolineato l’arciprete Longhini e il vicario don Nicola Schivalocchi. Al termine della Messa di domenica scorsa sono stati estratti i nomi dei 3 ragazzi del Catechismo che, in rappresentanza della comunità, hanno tagliato il nastro.

"C’è una lunga tradizione dell’oratorio qui a Morbegno. Era da tempo che aspettavate una struttura all’altezza dei tempi. Ai giovani dico che la vostra sia una presenza bella", ha affermato il vescovo Oscar Cantoni, mentre l’ing. Luca Gadola ha spiegato il progetto rilevando che è stato un impegno molto complesso "perchè sono stati due i fabbricati ristrutturati, uno dei quali storico".Giovanni Fosti, numero uno di Fondazione Cariplo che ha contribuito con un milione: "Abbiamo bisogno di strade, ponti, infrastrutture, aereoporti, ma anche di opere sociali e inclusive come questa". Riccardo Marchini, assessore comunale di Morbegno: "Avere l’oratorio chiuso durante il Covid è stato difficile. Giusto oggi festeggiare". È stata scoperta l’opera d’arte donata dalla Fondazione Mattei “Custodi di una gioventù sconfinata“ di Luca Conca con una poesia letta da Francesco Osti. Infine visite guidate alla struttura, quindi l’avvio dei tornei come da programma. Michele Pusterla