Morbegno, Sophia Zaccaron rivela su YouTube: "Violentata e drogata in treno dal branco"

Il racconto choc della 28enne dopo 13 anni di silenzio

Sophia Zaccaron

Sophia Zaccaron

Morbegno (Sondrio), 26 giugno 2019 - «Sono passati 13 anni da quando è successo, da quando sono stata violentata». Così l’attrice friuliana Sophia Zaccaron, oggi 28enne e con una parte nel cast di The New Pope di Paolo Sorrentino, rivela nel video “Un messaggio importante sulla violenza sessuale” postato su Youtube la violenza subita quando aveva 15 anni.

«All’inizio mi vergognavo molto, non l’ho detto a nessuno, dopo qualche anno sono riuscita finalmente ad aprirmi, a dirlo agli amici, ai parenti. Sono stata seguita, per 9 anni, da uno psicologo. Qualcuno, anche tra i parenti mi chiedeva “che ci facevi lì a quell’ora, ma come eri vestita?”. Stavo andando a scuola, come potevo essere vestita?. Allora sui treni mica c’erano le telecamere», racconta ancora nel video di circa 13 minuti, di cui askanews pubblica un estratto. La ragazza, nata a Conegliano Veneto, al tempo viveva a Ponte in Valtellina e stava andando a scuola alla mattina presto in treno a Morbegno, quando 6 compagni di classe - ricorda ora la giovane attrice - l’hanno drogata e hanno abusato di lei.

«Spero che questo video possa essere realmente d’aiuto a tutte le persone che, come me, hanno subito violenza o che abbiano interesse ad informarsi di più sull’argomento - dichiara -. Occorre divulgare questo genere di messaggio per uscire allo scoperto ed evitare di chiudersi nella paura». Questo il messaggio che Sophia ha voluto diffondere. Ma perché, all’epoca di quel terribile episodio, non ha denunciato? «Nel 90% dei casi la denuncia non si fa - risponde Norma Ghizzo, 53 anni, di professione operatrice culturale, mamma della giovane che vive a Ponte mentre la figlia ora a Roma -. Le insinuazioni, in circostanze analoghe, sono forti e gravi, fanno più danno di quanto già abbiano fatto le violenze da chi le ha vissute. È come continuare a perpetrare le violenze subite. Mia figlia, all’epoca, si era consultata anche con alcuni avvocati della Valtellina e di altre province. Si è prevenuti, il più delle volte, nei confronti delle donne. Ha preferito lasciare perdere con i Tribunali».

«In Valtellina - riferisce Norma - mi sono preoccupata di promuovere diverse iniziative contro la violenza alle donne, attraverso le associazioni “Altra Valtellina” e “Ambria Jazz”, in modo da organizzare qui spettacoli e conferenze. Anche con lo spettacolo “Doppio Taglio” di Marina Senesi, riferito al lavoro giornalistico, sul come si comunica ciò che accade mettendo in evidenza figure femminili stereotipate in cui appare il soggetto debole, invece di sottolineare la figura dell’aggressore che non comparendo mai diventa il soggetto forte dell’immaginario collettivo». La mamma di Sophia ha portato in scena “Doppio Taglio” anche di recente a Sondrio, due volte con la partecipazione delle scuole, e a Tirano. Dopo la violenza Sophia ebbe la forza di risollevarsi, di riprendersi la vita in mano e oggi di sognare una vita da attrice di successo. «A quei tempi - racconta la madre - frequentava il liceo artistico Ferrari di Morbegno e, dopo quel tremendo trauma (fu drogata durante il viaggio in treno e, dopo gli abusi, si risvegliò a Colico, oltre la stazione di Morbegno dove avrebbe dovuto scendere per raggiungere il liceo Artistico), ha lasciato la scuola e raggiunto il Veneto per proseguire gli studi, accolta dal papà, e dove ha compiuto un percorso di recupero durato 9 anni con uno psicologo». La “mamma-coraggio” conclude la sua analisi così: «La violenza sessuale è una problematica che coinvolge tutti i ceti sociali. Serve un cambio culturale, affinché non accadono più queste cose. La violenza è in tutte le direzioni. Si deve imparare a gestire le nostre emozioni».