Sono 300 i profughi accolti E ne sono attesi tanti altri

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Sono quasi 300 i profughi dell’Ucraina ospitati in provincia di Lecco. La stragrande maggioranza sono accolti da cittadini in case private, poiché molti ucraini sono familiari o conoscenti di connazionali che già vivono in Italia o bambini e ragazzi ma anche adulti già ospiti durante alcuni periodi da italiani per soggiorni terapeutici in seguito al disastro nucleare di Chernobyl. Quattro sono stati accolti in parrocchia a Barzago e 8 in una struttura comunale a Nibionno. Una sessantina si sono stabiliti a Lecco, una trentina a Mandello, una quindicina a Paderno d’Adda, altrettanti a Malgrate, una decina a Montevecchia, sempre un’altra decina a Premana e Valmadrera, e poi ancora a Bellano, Casargo, Oggiono, Garbagnate Monastero, Perledo, Airuno, Calco, Sirtori, Sueglio, Cassago Brianza, Verderio, Lierna, Annone Brianza, Barzanò, Oliveto Lario, Bulciago, Civate, Castello Brianza, Costa Masnaga, Abbadia dove sono una ventina, Dervio dove ce ne sono una decina, Galbiate, Garlate, Introbio, Monte Marenzo e Pescate. Si sono triplicati nel giro di una settimana e sono destinati a crescere. "Al momento è stata raccolta la disponibilità per 450 posti letto – spiega Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione comunitaria del Lecchese, che sta coordinando gli interventi di accoglienza e aiuto insieme ai rappresentanti istituzionali con la campagna “Lecco ospita l’Ucraina“ -. Dividere affettivamente una famiglia è un crimine, una cattiveria umanamente inaccettabile. Quanti volti dietro i finestrini dei treni o dei pullman, volti pieni di tristezza e di preoccupazione che cercano un po’ di compagnia e di serenità. E il territorio lecchese come sempre risponde prontamente offrendo abitazioni, versando risorse, utilizzando diversi canali ma sempre con grande generosità". Sono stati raccolti anche 110mila euro da destinare all’accoglienza e all’ospitalità. D.D.S.