VALENTINA PARMIGIANI
Cronaca

Sondrio, gli avvocati: "Il Tribunale ha retto bene alla bufera Covid"

Sondrio, parlano i legali del Foro valtellinese: è nei momenti eccezionali che si vede la tenuta del sistema e qui c’è stata

di Valentina Parmigiani

Numerose sono le difficoltà che amministrazione, enti e cittadini si sono trovati a fronteggiare in questi ultimi mesi a causa del dilagare del Covid. Molti i provvedimenti adottati dalle autorità allo scopo di tutelare la salute pubblica: limitazioni agli spostamenti, dispositivi di protezione individuali, attività chiuse o con modalità di esercizio alternative. Ci si è dovuti abituare ai disagi, alle code, convivendo con il virus e, soprattutto durante il periodo primaverile, con il timore dell’ignoto. Tra i beni essenziali, costituzionalmente garantiti, rientra, senza dubbio, l’amministrazione della giustizia.

Come ha funzionato il tribunale di Sondrio in tempi di Covid? Quali difficoltà si sono trovati ad affrontare avvocati e cittadini durante i due lockdown? "Nella prima fase dell’emergenza l’Ordine degli avvocati è stato l’interlocutore di rappresentanza dell’avvocatura – afferma l’avvocato Laura Lanzini, presidente dell’Ordine degli avvocati di Sondrio –. Sempre in questo periodo, siamo stati individuati come interlocutori istituzionali per concordare le modalità di funzionamento dei tribunali. C’è stato un rallentamento nel periodo di marzo-maggio, quando i tribunali erano chiusi. In autunno la situazione si è normalizzata. Dal 2015 il deposito degli atti del processo civile è completamente telematico, mentre per quanto riguarda i procedimenti penali, la digitalizzazione è cominciata dal 24 novembre scorso. In alcuni tribunali italiani, diverse udienze si sono svolte in remoto. In questo momento la giustizia si trova a confrontarsi con la sfida della digitalizzazione".

"Durante la prima fase abbiamo dovuto affrontare gravi difficoltà, come tutti – dice l’avvocato Lorena Mentasti, ex presidente della Camera Penale di Sondrio, in carica durante i mesi dell’emergenza sanitaria –. È nei momenti eccezionali che si vede la tenuta del sistema. Come Camera Penale ci siamo battuti perché la giustizia continuasse ad essere garantita. Fin da subito abbiamo dato la disponibilità a presenziare alle udienze anche durante i pomeriggi, compresi quelli del sabato. Tra le nostre richieste, quella che le udienze venissero scaglionate. Prima del Covid infatti, tutti gli avvocati si trovavano al mattino, in tribunale, per presenziare alle udienze e il procedimento veniva magari celebrato dopo ore. Abbiamo ottenuto che le udienze si tengano scaglionate. Gli spazi del tribunale sono ampi: osservando le dovute precauzioni si può lavorare in sicurezza". "Come penalisti, ci siamo battuti per celebrare le udienze in presenza – afferma l’avvocato Stefano Di Pasquale, neoeletto presidente della Camera Penale di Sondrio – per il penale, la presenza dell’avvocato e del giudice, nella stessa aula, è fondamentale. Si sono svolti in videoconferenza solamente alcuni interrogatori di garanzia e udienze urgenti. Abbiamo cercato di garantire l’esercizio della giustizia nel miglior modo possibile. In Corte d’Appello alcune udienze si sono celebrate da remoto, ma a Sondrio, il procedimento penale si è celebrato in presenza". "Attualmente, per fronteggiare l’emergenza sanitaria, senza comprimere i diritti della comunità e dei soggetti coinvolti, è stata rivista la pianificazione delle udienze che si svolgono ogni circa 5-10 minuti – dice Giuseppe Palotti, avvocato del Foro di Sondrio –. Tra i cambiamenti provocati dal Covid, vi è anche la modalità di accesso alla cancelleria. Adesso, per regolare l’afflusso, è necessaria la prenotazione, prima si poteva accedere liberamente".