Simone Parolo, ingegnere gestionale, così ho mollato tutto e sono partito per un raid di 19mila chilometri

Lanzada, il "Solo traveller" racconta la sue esperienza in sud America zaino in spalla "Superata la paura iniziale, quel che importa è viaggiare, conoscere persone e luoghi, esplorare"

Simone Parolo, 37 anni, di Lanzada, ingegnere gestionale

Simone Parolo, 37 anni, di Lanzada, ingegnere gestionale

Lanzada (Sondrio), 14 aorile 2024 –  Il suo sogno? Viaggiare. La sua scoperta? Sentirsi felice e soddisfatto quanto viaggiando scopre luoghi, culture, tradizioni che lo arricchiscono come persona. Stiamo parlando di Simone Parolo, 37 anni, di Lanzada, ingegnere gestionale, che nei mesi scorsi ha lasciato il lavoro, ha preso armi e bagagli, ed è volato in Sud America per un viaggio di 5 mesi di oltre 19.000 km alla scoperta di paesaggi, montani e marini, culture diverse, persone meravigliose. Tutto via terra, prendendosi tutto il tempo necessario. Ma come è nata la passione di Simone per i viaggi? "A me viaggiare è sempre piaciuto, certo per anni sono stato anche io un turista comune, diciamo così, che amava scoprire luoghi lontani. E in questi viaggi ho fatto esperienza, ma rimanendo sempre quel tipo di turista che, per mancanza di tempo, non riusciva a scoprire veramente l’essenza di un determinato posto. Ad un certo punto ho sentito l’esigenza interiore di continuare a vedere nuovi luoghi ma sentivo anche il bisogno di andare oltre, di riuscire ad elaborare durante il viaggio le esperienze vissute, di percepire il contatto con persone e culture diverse e di riuscire a realizzarli quando ancora ero in quei luoghi per poi fare nuove esperienze e provare a viverle in un modo più intenso e più autentico. Ho quindi preso un biglietto di sola andata…". Destinazione Sud America. "L’11 settembre sono partito per Quito in Ecuador, prima tappa. Quando parti in questo modo per un lungo viaggio, perdi le tue certezze, però una volta in viaggio sei un po’ come Ulisse. Superata la paura iniziale, quel che importa è… viaggiare ed esplorare". Essere un "Solo traveller" vuol dire "muoversi in autonomia, ma non da soli perché l’uomo è pur sempre un animale sociale, ha bisogno di confronto con altri. Incontri, per esempio, persone che fanno lo stesso percorso o che si avventurano in viaggi in moto, in bici o, come me, con lo zaino in spalla".

E quindi si è inoltrato nel Sud America. "Ho attraversato 5 Paesi, Ecuador, Perù, Bolivia, Cile e Argentina tutto via terra, un po’ a piedi e un po’ con autobus di linea, ho visto posti meravigliosi e scoperto che non c’è mai tempo abbastanza per fare e vedere tutto". Momenti difficili? "Non sono mancati, dopo 3 mesi ti senti un po’ stanco, vorresti fermarti ma mi mancavano ancora 4.000 km per arrivare nella Terra del Fuoco". E alla fine? "Non ho ancora capito di preciso cosa mi abbia lasciato questo viaggio, ma sono sicuro che ne vorrò fare altri, perché è stata un’avventura fantastica".