SARA BALDINI
Cronaca

Operaio colpito all’addome dal getto dell’idropulitrice: è grave

L’infortunio sul lavoro nella galleria Carmensita della Statale 301 del Foscagno, in territorio di Valdidentro. L’uomo si stava occupando della pulizia del cemento, quando ha perso il controllo del macchinario

L’elisoccorso ha trasportato l’operaio ferito all’ospedale Morelli di Sondalo

L’elisoccorso ha trasportato l’operaio ferito all’ospedale Morelli di Sondalo

Valdidentro (Sondrio) – Colpito all’addome dal violentissimo getto dell’idropulitrice che stava maneggiando nella galleria Carmensita, al chilometro 19 della Statale 301 del Foscagno in territorio di Valdidentro. Ha avuto conseguenze gravi, fortunatamente non irreparabili, l’infortunio sul lavoro che ha visto coinvolto ieri in tarda mattinata – l’allarme, in codice rosso, poco dopo le 11.30 – un operaio del 1985 che si trovava nel tunnel dove sono in corso operazioni di ripristino strutturale.

Il quarantenne si stava occupando della pulizia di una porzione di cemento, quando il macchinario che teneva tra le mani gli si è “rivoltato contro“. I carabinieri di Tirano, coordinati dal maggiore Riccardo Angeletti, intervenuti sul luogo dell’incidente insieme ai tecnici di Ats della Montagna, dovranno fare luce su come l’uomo abbia perso il controllo dello strumento che utilizzava. Di fatto a un certo punto il getto dell’idropulitrice, anziché andare a colpire il cemento, si è indirizzato verso l’addome dell’operaio, colpendolo con una violenza incredibile. E forse proprio a questa violenza si deve il fatto che si sia evitato un epilogo peggiore, perché il getto, dopo averlo quasi trafitto, ha praticamente spostato l’uomo che è così uscito dalla traiettoria potenzialmente mortale del macchinario.

Immediata la richiesta di soccorsi da parte dei colleghi che hanno assistito impotenti alla scena. Sul posto due automediche e l’elicottero di Areu Sondrio, che ha trasportato l’operaio al vicino ospedale Morelli di Sondalo. L’uomo anche durante l’intervento di stabilizzazione è sempre rimasto cosciente, non è in pericolo di vita ma le sue condizioni sono serie, anche perché inizialmente il timore è stato che il forte trauma avesse potuto causare emorragie interne.

Quanto accaduto ieri non può che far tornare alla mente la cerimonia provinciale del 1° maggio a Colda, dove come ogni anno è stato aggiornato il Libro della Memoria con i nomi dei caduti sul lavoro o a causa di malattie professionali. Sono stati undici nel corso del 2024 in provincia: ancora troppi e ancora troppo lontano il tempo che vedrà azzerati i rischi per i lavoratori, soprattutto nei cantieri. Nel dicembre dello scorso anno a Bianzone perse la vita, incastrato nel macchinario per il trattamento del cemento, Salvatore Briamonte, 65 anni, originario di Sant’Arcangelo (Potenza) e dipendente di una ditta appaltatrice nel cantiere Anas per la realizzazione della nuova tangenziale di Tirano.