Fa sesso a pagamento con un prete, il don smette di mettere mano al portafogli e quando lui reclama i soldi viene minacciato. Risultato: una denuncia nei confronti del sacerdote.
La storia, che arriva dal Basso Garda, coinvolge un parroco della diocesi di Verona e un barista trentenne del Venezuela. I due si sarebbero conosciuti nel 2020 sulla app Grindr. Stando al sudamericano - la cui versione è tutta da verificare, oggetto di un’inchiesta - il prete gli avrebbe chiesto di fare sesso e lui avrebbe accettato per sbarcare il lunario. Un primo rapporto sarebbe stato consumato a casa del sacerdote, e pagato 600 euro.
Gli incontri si sarebbero ripetuti altre tre volte e in ogni circostanza il trentenne si sarebbe visto pagare le prestazioni regolarmente, addirittura con bonifici bancari. Il parroco e il barista non si sarebbero più visti né sentiti finché quest’anno il primo non avrebbe ricercato l’’amico’ tramite la solita app. Sarebbero stati combinati altri incontri, non sempre saldati. I due avrebbero anche trascorso una notte insieme per 1200 euro da corrispondere insieme agli arretrati - qualche centinaio di euro - ma i soldi non sarebbero più stati versati. Il venezuelano avrebbe quindi provato a reclamare il denaro ricevendo a suo dire minacce verbali. Minacce contenute in messaggi vocali che il destinatario ha consegnato ai carabinieri.