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“I latrati dei cani disturbano”: condannato il rifugio Enpa. Obbligati a ridurre gli animali: “È ingiusto”

Montagna in Valtellina (Sondrio): “Dove dovremmo collocare gli altri quattro zampe in pieno agosto, con i rifugi stracolmi a causa degli abbandoni?”

Un cane

Un cane

Montagna in Valtellina (Sondrio) – Una vicina del rifugio per cani abbandonati si era lamentata per i latrati: “Mi disturbano a tutte le ore del giorno e della notte”. E ora una sentenza del Tribunale le ha dato ragione. “Un rifugio per cani non è solo un ricovero: è una casa, un presidio sociale, un punto di riferimento per chi crede nella tutela degli animali. In particolare nei mesi estivi quando cresce il rischio di abbandoni. E c’eravamo da anni in quell’area prima dell’arrivo della denunciante”, ha commentato Sara Plozza, presidente di Enpa, sezione provinciale di Sondrio, che critica la sentenza del giudice civile, di pochi giorni fa, che rischia di compromettere la sua attività e la vita stessa dei cani della Struttura zoofila di Montagna in Valtellina.

La giudice monocratica ha condannato Enpa “a portare da 16 a 5 i box attivi per i cani”. Una misura urgente, contro la quale Plozza ha depositato al Collegio dei giudici di Sondrio un reclamo. La vicenda giudiziaria ha inizio nel 2022, quando “una vicina della struttura denuncia il disturbo provocato – a suo dire – dall’abbaiare dei cani, che le avrebbe reso impossibile riposare e vivere serenamente nella propria abitazione”. Il giudice ha imposto la riduzione immediata degli animali. Decisione che Plozza definisce “ingiusta e sproporzionata. Dove dovremmo collocare gli altri cani in pieno agosto, con i rifugi stracolmi a causa degli abbandoni?”.