ROBERTO CANALI
Cronaca

Sassaiola contro le tende. Scout attaccati da balordi

Una quindicina di ragazzi tra i 15 e i 20 anni ha dato l’assalto al campo La motivazione della banda: "Eravamo ubriachi e ci stavamo annoiando"

Il gruppo degli Scout in Val Codera

NOVATE MEZZOLA (Sondrio) - Ormai non si può restare in pace neppure accampandosi in un bosco, lontano da tutto e da tutti, senza riuscire a sfuggire agli incivili, come ha scoperto a proprie spese un gruppo di scout che nelle scorse settimane è stato impegnato in un campo estivo in Val Codera, nella base scout Casera tra Bresciadega e il rifugio Brasca. Una decina di ragazzi, accampati in quattro tende, sono stati presi a sassate nella notte di Ferragosto, anche se l’episodio è stato denunciato solo in questi giorni dai capi scout.

«Verso l’una di notte siamo stati svegliati da strani rumori – raccontano – C’era qualcosa che colpiva le nostre tende: è bastato alzarci per scoprire che qualcuno ci stava lanciando contro delle pigne, seguite da una vera e propria sassaiola. Quando ci hanno lanciato contro anche un grosso tronco, due di noi sono usciti dalle tende appena in tempo per vedere delle sagome nere che scappavano via tra gli schiamazzi".

La pace è durata ben poco perché la compagnia di balordi è tornata dopo pochi minuti."Erano una quindicina di ragazzi, tra di loro anche un paio di ragazze, di Bresciadega, tra i 15 e i 20 anni. Alcuni avevano in mano delle bottiglie di superalcolici ed erano ubriachi, a Ferragosto dopo il tradizionale falò per i giovani la notte prosegue in grandi bevute". I capi scout, temendo per l’incolumità dei più piccoli, hanno cercato di dialogare con i ragazzi. "Abbiamo chiesto loro cosa facessero e soprattutto perché ci avevano tirato i sassi. Loro per tutta risposta ci hanno detto che si stavano annoiando, naturalmente hanno utilizzato un’altra parola più volgare, e così avevano deciso di prendersela con noi. La banda si è seduta sul cerchio di panche vicino alle tende e per tutta la notte ha bivaccato con bestemmie e insulti nei nostri confronti".

Solo verso le 4 del mattino, vinti dal sonno, i bulli se ne sono andati sotto gli occhi dei capi scout che hanno vigilato tutta notte tenendo i ragazzi più giovani nelle tende per evitare che la situazione degenerasse."Al mattino abbiamo raccolto le bottiglie lasciate sul prato e le abbiamo portate alla campana del vetro vicino al rifugio Brasca. Alla fine la conta dei danni è stata contenuta: due tende lacerate, un po’ di apprensione, una notte insonne. Nessuno si è fatto male. È stata una ragazzata ma non per questo da lasciar correre, siamo scout e la movida la lasciamo fare volentieri agli altri".