Sant’Antonio Abate. Torna l’antica tradizione

Una tradizione antichissima, di origine contadina. Che si rinnova di anno in anno. Un rito immancabile, ancora molto sentito nella...

Sant’Antonio Abate. Torna l’antica tradizione

Sant’Antonio Abate. Torna l’antica tradizione

Una tradizione antichissima, di origine contadina. Che si rinnova di anno in anno. Un rito immancabile, ancora molto sentito nella Bergamasca. È ritornata ieri nella chiesa dei Santi Marco e Maria, nota come chiesa di Santa Rita, in via Locatelli, a Bergamo, l’antica festa di Sant’Antonio Abate, protettore dei contadini e degli animali, che prevede come momento clou la benedizione di veicoli e animali. In passato, nel giorno della festa, si benedivano i carri agricoli, gli animali e il sale per il bestiame. Malgrado il dissolversi della civiltà contadina e la sostituzione dei carri con automobili, moto e bici e gli animali da cortile con quelli da appartamento, come cani e gatti, la devozione dei bergamaschi al santo si mantiene molto viva. Come dimostrano le numerose auto, provenienti dal capoluogo, dalla provincia e dalla Brianza, che ieri mattina, fin dalle 7,30, una dopo l’altra, si sono fermate per pochi secondi sul lato della chiesa di Santa Rita, dove il parroco, aiutato dal sagrestano, ha benedetto le vetture dei fedeli. E c’è chi in auto ha portato anche il proprio animale domestico per farlo benedire, visto che Sant’Antonio è protettore anche degli animali, oltre che dei mezzi di trasporto nei campi e delle automobili. Non solo. Un’altra tradizione legata alla festa di Sant’Antonio Abate si è rinnovata nella giornata di ieri. Sul Sentierone, il “cuore“ del centro cittadino, erano presenti le bancarelle con i biligòcc, castagne fatte essicare e poi affumicate sopra i secadùr di legno, raccolte in lunghi fili. La loro presenza ricorda ogni anno i banchetti che storicamente popolavano l’antica piazza rendendola luogo d’incontro da generazioni. Michele Andreucci