Prima lo stalking, poi la perdita dei figli. E lei si uccide. Ora la Procura chiede il processo per l’ex compagno

Inchiesta chiusa, l’uomo è accusato di violenza sessuale e maltrattamenti. A Sabrina Dell’Agostino era stata tolta la custodia dei bimbi dopo un primo tentativo di togliersi la vita

Sabrina Dell’Agostino fu trovata impiccata nel maggio 2022 nella cantina di casa

Sabrina Dell’Agostino fu trovata impiccata nel maggio 2022 nella cantina di casa

Ardenno (Sondrio) – Era il 31 ottobre 2020 quando Sabrina Dell’Agostino, 46 anni, di Ardenno, esasperata, sentendosi sola e abbandonata con i suoi due figlioletti, avuti da una precedente relazione, cercava di chiedere per l’ennesima volta aiuto, per le minacce e botte dell’uomo molto geloso con cui aveva allacciato un rapporto, mettendo in scena un goffo tentativo di togliersi la vita con il gas.

Fu, per quell’episodio, sottoposta a una misura restrittiva e indagata per tentato duplice omicidio dei bimbi e, a distanza di un anno e mezzo, nel maggio 2022, venne ritrovata priva di vita, impiccata nella cantina della sua casa, la stessa in cui era avvenuta la vicenda della piccola fuga di gas. Un drammatico caso di cronaca che balzò sulle cronache nazionali dei giornali e delle televisioni, allora anticipato da “Il Giorno”.

“I bambini - spiega l’avvocato Valentina Baruffi di Sondrio che si era presa cura di lei diventandone anche amica - erano la sua unica ragione di vita e le erano stati tolti, in occasione di quel finto tentativo di suicidio (finestre aperte, rubinetto gas subito chiuso, corrente staccata da lei e piccoli spinti ad uscire dall’alloggio per chiedere aiuto ai vicini) e sottoposti a un ricovero sociale (che non è legato a motivi di salute, bensì alla circostanza che nessuno poteva, in quei giorni, occuparsi di loro) e portati in una comunità protetta, in Valtellina, con un percorso prescritto alla madre e dalla stessa ligiamente seguito sino all’ultimo, il cui obiettivo era il riavvicinamento ai suoi figlioletti. Un percorso fortemente ostacolato, a mio giudizio, dall’Ufficio Tutela Minori, una Tutela che la colpevolizzava a ogni incontro dimostrando di non sapere ascoltare i suoi tanti Sos. Un Ufficio che le aveva comunicato, da pochi giorni, di avere deciso di affidare i piccoli ad altri genitori con la formula dell’affidamento etero-famigliare, forse anche separandoli fra loro, ossia il maschietto in un nucleo famigliare e la sorellina in un altro, rendendo così ancora più pesante il distacco dalla mamma, che li manteneva facendo lavori di sartoria, di artigianato con il legno e l’attività di dog-sitter, mamma a cui erano legatissimi e viceversa".

La legale valtellinese Baruffi si rivolse alla Procura per "chiedere giustizia per i bimbi e per Sabrina, vittima anche del comunicato stampa che il 22 novembre 2022, dopo la simulazione del tentativo di suicidio di lei con in casa i figlioletti, venne diffuso ai giornalisti dalle forze dell’ordine che intervennero ad Ardenno, un comunicato ricco di particolari totalmente fantasiosi e menzogneri, come del resto emerse dalle carte dell’inchiesta". Dopo l’episodio del gas, Sabrina scrisse un’altra volta ai pm: "Voglio che le mie ‘scarpette rosse’ non restino ancora inascoltate".

Adesso, nelle ultime ore, abbiamo appreso che la Procura di Sondrio, dopo avere condotto nel massimo riserbo un lavoro non facile che ha visto impegnati più magistrati coordinati dal procuratore Piero Basilone, ha chiuso l’inchiesta a carico dell’ex compagno della donna, quello che Sabrina Dell’Agostino aveva lasciato perché stanca di "essere ostaggio delle sue violenze", per le quali da tempo chiedeva sostegno anche con le denunce e le lettere. I magistrati chiedono ora che Marco Piccagnoni, 55 anni, di Sondrio, venga processato per le ipotesi di maltrattamenti in famiglia dal maggio 2019 all’ottobre 2020, violenza sessuale risalente allo stesso periodo e poi per stalking tra il novembre 2021 e il maggio dell’anno successivo.

Non risulta che la Procura abbia imputato la morte per l’atto volontario di causalità, ossia la prevedibilità che Sabrina si sarebbe suicidata come conseguenza dei maltrattamenti e dello stalking. Al contrario, dunque, di quanto chiedeva l’avvocatessa Baruffi, secondo la quale "ci si trova di fronte a un tipico caso di morte in conseguenza di un altro reato". A parere, invece, del difensore dell’indagato non sussistono neppure gli elementi a sostegno delle imputazioni mosse dai pm. "Le accuse formulate a carico del mio assistito - si limita a dire l’avvocato Giuseppe Romualdi - non stanno in piedi. Sono fiducioso sull’esito dell’udienza preliminare, anche se ovviamente non mi sbilancio su una previsione".