Rischio frana sul monte Avedeè Primo monitoraggio con il radar

Si è da poco conclusa la prima campagna di monitoraggio del versante sud del monte Avedeè tramite un sistema radar interferometrico da terra, che sfrutta la tecnologia GBInSAR, la stessa utilizzata per il monitoraggio di altre frane (vedi Gallivaggio, Ruinon ecc.). A differenza dei casi citati, il monitoraggio non sarà eseguito in continuo, ma saranno svolte delle campagne periodiche di rilevamento il cui dato sarà di volta in volta confrontato con quello precedente. Questo sistema di monitoraggio potrà dare informazioni utili a capire se ci siano porzioni rocciose, arealmente estese in movimento, permettendo così di indirizzare eventuali ulteriori studi specifici in aree ben definite oltre che permettere all’Amministrazione Comunale di adottare le migliori scelte per il futuro.

"Le porzioni di versante monitorate - spiega il sindaco di Novate Mezzola, Fausto Nonini - sono suddivise in 2 macro aree, la prima che dalla località Foppa si estende verticalmente fino alla rottura di pendenza a quota circa 700m e la seconda che dalla rottura di pendenza prosegue verticalmente sino agli oltre 1400m del Monte Avedeè. Queste 2 macro aree comprendono le zone dove sono avvenuti sia i fenomeni gravitativi recenti che quelli avvenuti negli scorsi anni, oltre che i 2 grossi corpi rocciosi fratturati, di cui uno oggetto di finanziamento da parte di Regione Lombardia per un milione".

La peculiarità del caso di Novate Mezzola consiste nel fatto che, a differenza di altre realtà in cui vengono monitorate delle masse rocciose eo di terreno in movimento ben definite “frane”, si abbiano singoli fenomeni di instabilità diffusi (crolli, scivolamenti o ribaltamenti) con volumetria variabile. "La presenza di numerose famiglie di discontinuità - sottolinea Nonini -, la presenza di fratture aperte oltre che l’acclività e l’energia di rilievo del versante sono fattori predisponenti a fenomeni di instabilità. In aggiunta, le attività estrattive storiche hanno probabilmente accentuato il grado di fratturazione di ampie porzioni del versante, contribuendo e accelerando il naturale disfacimento del versante a". L’affidamento del monitoraggio è stato eseguito dalla Cm.

Michele Pusterla