
di Roberto Canali
Non è iniziato bene il nuovo anno all’ospedale Moriggia Pelascini, dove i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione in seguito alla decisione della proprietà di tagliare il servizio mensa, la pulizia e lo smaltimento dei rifiuti. Dal primo gennaio, con la scadenza del contratto di appalto, sono state ridotte le ore e di conseguenza gli stipendi ai 63 dipendenti che si occupano di garantire i servizi. Un duro colpo per le lavoratrici, la maggior parte già part time.
"Abbiamo chiesto alla direzione dell’ospedale di affrontare il problema e fornire precise garanzie, ma si sono fatti sentire solo per intimarci di rimuovere gli striscioni di protesta che abbiamo affisso all’esterno della cancellata, alla mobilitazione del 28 dicembre – si lamentano i delegati Fisascat Cisl e Filcams Cgil –. Non una parola è stata spesa di fronte alla situazione drammatica dei dipendenti della Service Kay spa".
La riduzione del 40% delle ore di servizio, oltre che tradursi nel dimezzamento della busta paga per gli addetti alla mensa e alle pulizie, rischia di tradursi anche in un peggioramento dei servizi per i degenti. "Evidentemente l’ospedale è più preoccupato dell’estetica delle proprie recinzioni che delle condizioni di lavoro del personale e della qualità del servizio –. In considerazione della totale assenza di risposte abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione di lavoratrici e lavoratori dipendenti di Service Key e impiegati sull’appalto dell’ospedale Moriggia Pelascini".
Nei prossimi giorni è atteso un incontro a Como per riuscire ad avviare una mediazione con l’intervento del prefetto Andrea Polichetti. La questione potrebbe approdare anche in Commissione attività produttive della Regione dove, nonostante le imminenti elezioni, è stato chiesto di convocare una riunione straordinaria per tutelare i lavoratori.