Recupero in un canalone . Prova riuscita

Il Soccorso alpino della stazione del Lario Occidentale e del Ceresio si addestra per intervenire in scenari invernali complessi. Utilizzando barelle e dispositivi di soccorso, i tecnici hanno simulato il recupero di un ferito in un ambiente con neve e ghiaccio. Gli addestramenti si svolgono anche in condizioni difficili per prepararsi agli interventi reali. L'anno scorso, i soccorritori hanno affrontato settanta interventi.

Recupero  in un canalone . Prova riuscita

Recupero in un canalone . Prova riuscita

SAN BARTOLOMEO

VAL CAVARGNA

A lezione di salvataggio in montagna tra neve e ghiaccio. Nei giorni scorsi i tecnici del Soccorso alpino della stazione del Lario Occidentale e del Ceresio della XIX Delegazione Lariana hanno scelto un’area tra la Cima Pianchette e il Pizzo di Gino in Val Cavargna per addestrarsi a intervenire in scenari tipicamente invernali, in condizioni spesso complesse e che cambiano continuamente, proprio come in questo periodo, in cui la neve è poca, anche in quota, le temperature sono alte, ma lungo i versanti esposti a nord e nelle zone in ombra si forma verglas, uno strato di ghiaccio invisibile che ricopre tutto, dalla roccia all’erba. I soccorritori si sono impratichiti soprattutto nell’utilizzo delle barelle e dei dispositivi di soccorso.

Per rendere ancora più verosimile l’addestramento, uno di loro si è prestato come figurante e ha inscenato di essersi ferito in fondo a un canale. I tecnici in varie riprese hanno usato per il recupero sia la barella sked per spazi confinati, sia la barella portantina. Poi con tecniche di contrappeso e calate con ancoraggi, hanno riportato "l’attore" sano e salvo a valle. "Tutto è avvenuto in un ambiente con versanti più o meno esposti, con sassi, fondo in parte ghiacciato o con della neve – spiegano dal Soccorso alpino -. Le condizioni meteorologiche in questo caso erano favorevoli, ma i nostri tecnici programmano periodicamente i momenti addestrativi, che si svolgono anche in condizioni che rendono più difficoltose manovre e movimenti, proprio come avviene negli interventi reali". L’anno scorso la ventina di angeli della montagna del Lario Occidentale e del Ceresio hanno affrontato una settantina di interventi. D.D.S.