Rapina supermercato in centro a Sondrio, c’è un indagato: ecco chi è

Il colpo al Carrefour di via De Simoni all’ora di chiusura serale fruttò al bandito mille euro. Indagine vicina alla svolta, interrogato 35enne

La polizia in azione

La polizia in azione

La sera del 18 marzo 2022, alla chiusura serale, un malvivente armato di un coltello e con il volto travisato da una sciarpa si presentò alla cassiera del supermarket Carrefour, in via De Simoni, quasi in pieno centro a Sondrio, e dopo il “colpo“ fruttato circa mille euro si allontanò a piedi, facendo perdere le sue tracce. La donna, sotto choch per lo spavento, in breve tempo riuscì a chiamare il 112, il numero unico d’emergenza.

La zona del quartiere di viale Milano fu perlustrata, ma il bandito solitario sembrava essersi volatilizzato. C’era nelle vicinanze ad aspettarlo in auto un complice? Ma, nelle ultime ore, abbiamo appreso che l’indagine - della quale da allora si sta occupando la Terza Sezione “Reati contro il patrimonio“ della Squadra Mobile della questura di Sondrio - ha fatto notevoli passi avanti e potrebbe essere vicina a una svolta. C’è, infatti, un indagato, Emanuele Scarcia, 35 anni, originario di Policoro in provincia di Matera, sino a qualche tempo fa residente a Villa di Tirano, poi cancellato dall’anagrafe comunale quando lasciatosi con la fidanzata abbandonò l’abitazione che occupava con lei e già noto alle cronache giudiziarie valtellinesi: nel giugno 2014 arrestato con 3 complici dai carabinieri nell’ambito dell’“Operazione Ghiaccio“ per una serie di 7 furti, commessi a Livigno, ai danni di hotel ed esercizi commerciali, messi a segno di notte; un’altra volta portato in cella per spaccio dalla Polstrada che lo trovò in possesso di hashish; di nuovo bloccato dalla Squadra Mobile di Sondrio per una raffica di furti e spaccate nel capoluogo nel 2020.

Quella sera al market, avrebbe agito dopo alcuni sopralluoghi a ognuno dei quali si cambiava d’abito. A incastrarlo anche le immagini delle telecamere, oltre al paziente lavoro degli investigatori. "Il 19 aprile il mio assistito è stato interrogato per circa un’ora nel carcere Bassone di Como, dove sta scontando condanne definitive per reati commessi in Valtellina - dichiara l’avvocato Federico Vido -. A interrogarlo, alla mia presenza, c’erano il magistrato titolare dell’inchiesta, Chiara Costagliola, e il commissario Niccolò Battisti, dirigente della Squadra Mobile. Scarcia ha risposto, fornendo la sua versione dei fatti, in qualità di semplice indagato".