ALBERTO BIASINI
Cronaca

Progetto cavalcavia contestato in Valtellina, mille firme contro l’opera: "Una pezza peggio del buco"

Alle elementari si sono ritrovate oltre 250 persone per valutare la questione. La Soprintendenza speciale per il piano nazionale di ripresa e resilienza ha chiesto nuova documentazione

Alcuni dei partecipanti all'incontro contro il progetto

Alcuni dei partecipanti all'incontro contro il progetto

Mille firme raccolte e più di 250 persone presenti ieri mattina alla scuola primaria Cederna. Due numeri molto significativi. Montagna in Valtellina vuole il superamento del nodo viario attuale, ma dice no al progetto del cavalcavia che dovrebbe superare la ferrovia e far proseguire la tangenziale di Sondrio verso Tirano. In sala esponenti politici, sindacalisti e del mondo ecologista. L’incontro è stato convocato dal comitato spontaneo “No tangenziale".

Al tavolo il sindaco Barbara Baldini e Duccio Facchini, direttore di “Altreconomia“. Molti dei presenti ricordavano lo studio di venti anni fa che prevedeva il prolungamento della Statale 38 sfruttando i prati di Poggiridenti piano (sarebbe stata una strada parallela all’Adda) e oltre, sino alla Fiorenza (Tresivio), in modo da non interessare la zona abitata nei pressi della concessionaria Ambrosini, e le attività vicine al torrente Davaglione. In altra sede l’assessore regionale Massimo Sertori ha detto però che i fondi per il prolungamento sino a Tresivio non ci sono.

"Il progetto attuale non è una tangenziale - ha rimarcato il primo cittadino Baldini che, sempre mantenendo un tono istituzionale, non l’ha mai buttata in politica, e ha affermato che manterrà aperti i canali con gli interlocutori e parteciperà a tutti i tavoli - Morbegno ha una tangenziale che bypassa l’abitato. Tirano avrà una tangenziale. Ma questa non lo è. Qui la pezza è peggio del buco". Tanto che, ha ricordato Facchini, il collegamento molto probabilmente verrà aperto dopo le Olimpiadi (la spesa dovrebbe essere sui 52 milioni). Come ha ricordato il sindaco Baldini però chi abita nei pressi del cantiere si troverà "mesi di lavori, con un senso unico sulla Statale 38 e ci saranno problemi in via Germania. Parliamo di pesanti ricadute sulla viabilità anche nei Comuni limitrofi".

La novità degli ultimi giorni è che la Soprintendenza speciale per il piano nazionale di ripresa e resilienza, fra i diversi punti, ha scritto al commissario straordinario per i Giochi olimpici chiedendo nuova documentazione. I responsabili del procedimento vogliono capire se ci sono possibilità di soluzioni alternative, cioè superare la ferrovia senza il cavalcavia, innestando la viabilità in un punto di via Stelvio situato maggiormente a Ovest rispetto a dove si propone la discesa dal ponte. Per rispondere a uno dei presenti, ha dovuto prendere la parola anche il segretario provinciale del Pd Michele Iannotti. Ha rivendicato che il suo partito, a vari livelli istituzionali, ha fatto presente le criticità. A Carlo Ruina, veterano del Consiglio comunale di Sondrio, non è piaciuta invece la presa di posizione di Marco Scaramellini a favore del progetto tangenziale. "Montagna ha un sindaco. Sondrio ha un ingegnere. Con tutto il rispetto per la categoria".