CAMILLA MARTINA
Cronaca

Sondrio, un protocollo per far lavorare i profughi

"Chi è ospitato può sentirsi utile e protagonista e riacquisire dignità e la comunità può apprezzare questo rapporto di interscambio"

Immigrazione e lavoro

Sondrio, 10 agosto 2016 - E' già stato deliberato e verrà firmato a giorni il protocollo d’intesa tra Prefettura, Comune di Sondrio e cooperativa sociale Ippogrifo che regolamenta la possibilità per i migranti di svolgere attività di utilità sociale di tipo manutentivo. «Chi è ospitato può sentirsi utile e protagonista e riacquisire dignità e la comunità può apprezzare questo rapporto di interscambio», precisa l’assessore Pierluigi Morelli. Il protocollo, della durata di un anno (rinnovabile per altri dodici mesi), cui dovrebbero aderire i componenti adulti di due famiglie del Ghana e di una della Nigeria, consente di proseguire con le piccole manutenzioni che, l’anno scorso, Ippogrifo aveva portato avanti insieme ai profughi.

Gli assessori del Comune di Sondrio Loredana Porra e Pierluigi Morelli, insieme a Federico Marveggio della Cooperativa sociale Ippogrifo, che ieri hanno presentato il protocollo per le attività dei migranti
Gli assessori del Comune di Sondrio Loredana Porra e Pierluigi Morelli, insieme a Federico Marveggio della Cooperativa sociale Ippogrifo, che ieri hanno presentato il protocollo per le attività dei migranti

Erano stati stati puliti e sistemati il Sentiero della Memoria, via Stelvio e via Vanoni, i parchetti di via Lusardi e Bernina e ripristinate le cancellate della scuola Sassi e di Triangia. «Come quelle in cantiere quest’anno, sono tutte attività che le persone scelgono di fare volontariamente e che portano a riacquistare l’autonomia. L’obiettivo è riattivare le persone e fare in modo che possano restituire qualcosa alla comunità», spiega Federico Marveggio, di Ippogrifo, che da cinque anni cura l’accoglienza dei richiedenti asilo.

Costruendo percorsi individualizzati per ciascuno, la cooperativa segue quindici persone, tre nuclei famigliari a Sondrio e sei persone a Montagna. «Bisognerebbe mettere in campo più iniziative del genere - riprende Morelli - L’invito è a tutti gli enti sovra-comunali a supportare i piccoli comuni che non sono economicamente in grado di sostenerli». Il riferimento potrebbe essere ai fondi del Bim, da impiegare su questo capitolo che è sempre più di difficile gestione «Piaccia o non piaccia i barconi arrivano, è ormai una situazione consolidata», conclude. Ricordiamo che dello Sprar, Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, fanno parte solo Sondrio e Montagna (dei comuni aderenti all’Ufficio di Piano), con Tirano capofila a livello locale. «I richiedenti asilo non possono guadagnare dei soldi, il protocollo non lo prevede- specifica l’assessore Loredana Porra - ma possono ricambiare l’ospitalità che ricevono. Arrivano da situazioni orribili, ma è comprensibile che la città voglia vederli impegnati in qualcosa. Qualcosa che sia anche gratificante per loro».