
di Francesco Donadoni
I lavori, partiti lo scorso giugno, sono ormai agli sgoccioli. Eppure il nuovo ponte tibetano a Dossena è già diventato un’attrazione: ha richiamato curiosi che vogliono vederlo da vicino. Ma entrare nell’area di cantiere è vietato, come ha ricordato il sindaco Fabio Bonzi.
Che l’opera attiri l’attenzione è quasi inevitabile: con i suoi 505 metri di lunghezza e un’altezza massima di 120 metri, punta a diventare il ponte tibetano a campata unica più lungo al mondo.
L’occhiata va lanciata dal lato opposto, verso il paese, esattamente dove i coraggiosi approderanno dopo la passeggiata sospesi nel vuoto, sopra la cava di gesso e tra una cornice di boschi.
Una data ufficiale per l’inaugurazione ancora non c’è, ma l’attrazione dovrebbe essere pronta in primavera. Ad oggi è stata terminata la posa delle 1.200 pedate lungo il percorso, sono state montate le strutture distanziali delle funi, mentre sono in fase di installazione i dettagli architettonici alla partenza e all’arrivo. Sarà ovviamente posizionata una rete di protezione e ultimato il sentiero di collegamento che partirà da Dossena per raggiungere l’ex area del tiro a volo, il roccolo Corna Bianca. Infine i collaudi.
I biglietti saranno acquistabili online su www.visitdossena.it., sito che sarà aggiornato prima dell’apertura del ponte.
Il ponte sarà alla portata di chiunque tra gli 8 e gli 80 anni. Partenza al roccolo della Corna Bianca (direzione Serina), arrivo verso il paese, poi raggiungibile a piedi con un sentiero. Gli utenti saranno imbragati e, prima di avviarsi, seguiranno una mini formazione. Indosseranno una cintura con due ancoraggi.
Il costo dell’opera è di 660 mila euro, che il Comune sosterrà grazie a un contributo della Regione, all’interno di un piano più generale di rilancio turistico, e a un finanziamento stipulato con Cassa depositi e prestiti.
Per gestire l’opera insieme al comparto miniere, l’amministrazione ha costituito una società pubblica ad hoc.
Il ponte tibetano non è l’unico progetto previsto per rilanciare il paese. In cantiere ci sono il recupero dell’ex municipio, per farne un museo (750mila euro), il ripristino degli edifici vicini alle miniere (450 mila) e la realizzazione di un belvedere sulla selvaggia Val Parina (155mila), che Dossena e Serina mirano a valorizzare rendendo area wilderness. In questo caso parliamo di una terrazza panoramica su uno strapiombo di circa 300 metri.
Altri 122mila euro (dallo Stato e dal Piano di sviluppo locale del Gal della Val Brembana), serviranno invece per tracciare il sentiero ad anello che ripercorre l’antica Via Mercatorum.