Sondrio, 29 novembre 2024 – Con una rete viaria molto fragile come quella valtellinese e valchiavennasca ci sono dei punti che, se bloccati a causa di incidenti, provocano gravi danni alla già precaria circolazione. L’incidente di ieri l’altro al Ponte del Passo (un camion è finito contro le arcate) ha di fatto impedito a molti di raggiungere case e aziende, senza dover fare chilometri su chilometri (passando cioè da Lecco e poi da Como per poi risalire la già disastrata strada Regina), le località dell’Alto Lario poste sulla sponda comasca. La viabilità nei pressi del Ponte del Passo lungo la SS 340 Regina (al km 27 nel Comune di Sorico), interrotta mercoledì subito dopo l’incidente, è stata ripristinata nella tarda mattinata di ieri ma solo per i mezzi leggeri, inferiori alle 3.5 tonnellate. Ieri mattina, per permettere ai ragazzi di raggiungere le scuole della zona, è stato organizzato un servizio navetta, con due bus posti alle due estremità del collegamento.
Un ponte assai vecchio, costruito addirittura nel lontano 1935. Tanti i disagi, soprattutto per i camion e i mezzi pesanti che potranno ritornare a circolare dopo le verifiche del caso in corso di svolgimento. “Uno dei grossi problemi è quello relativo ad alcuni punti nevralgici della viabilità valtellinese che, nel caso di incidente, creano davvero code impressionanti e un grave disagio al traffico, letteralmente paralizzato – dice Matteo De Campo, Ad della Maganetti Spedizioni e presidente della Fai Confcommercio (Federazione autotrasportatori italiani) della provincia di Sondrio -. Un altro esempio è rappresentato dal ponte posto a Tirano sulla SS 38. Se dovesse esserci qualche problema l’Alta Valle sarebbe praticamente isolata dal resto della Valtellina, perlomeno o soprattutto per quel che riguarda i mezzi pesanti.
Per il resto, riguardo a quanto successo al Ponte del Passo, posso solo dire che per fortuna non è successo nulla all’autista del camion e ad altri automobilisti di passaggio. È andata bene, ma il rischio zero incidenti non ci sarà mai nemmeno se si dovesse prendere in considerazione il fatto di allargare il passaggio su quel ponte. Il problema è che quella è l’unica strada per raggiungere, dalla Valtellina e dalla Valchiavenna, i primi paesi del Lago di Como, è un altro punto che taglia praticamente in due la viabilità tra due zone”.