Pollini: "Il Parco dello Stelvio va commissariato al più presto"

"Il Parco dello Stelvio deve essere commissariato, è gravissimo che sia ancora privo di un Piano di Gestione e di...

Pollini: "Il Parco dello Stelvio va commissariato al più presto"

Pollini: "Il Parco dello Stelvio va commissariato al più presto"

"Il Parco dello Stelvio deve essere commissariato, è gravissimo che sia ancora privo di un Piano di Gestione e di un Regolamento". Questa l’idea di Paola Pollini, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, dopo la risposta ricevuta dai vertici di Regione Lombardia a una sua interrogazione sui lavori al Lago Bianco, bacino vicino al passo Gavia nel Parco Nazionale, che, con la creazione di un sistema di pompaggio, garantirà l’acqua per l’innevamento artificiale delle piste di Santa Caterina (vitale per il comparto turistico). "Abbiamo ricevuto una risposta lacunosa, piena di incongruenze e contraddizioni – attacca Pollini - Chiedevamo conto delle carenze dello “studio di incidenza“ relativo al progetto, al quale però il Parco avrebbe ugualmente dato parere positivo. Nel merito la risposta di Regione è paradossale. Non si entra nel merito delle lacune dell’atto, ma si tenta di giustificare la correttezza dell’iter, spiegando che l’approvazione dello “studio di incidenza“ sia avvenuta prima dell’entrata in vigore delle Linee Guida Nazionali per la Valutazione di incidenza. Come e visto che allora la legge lo consentiva, esso è oggi, 8 anni dopo, valido. È bene ricordare che le nuove linee guida sono entrate in vigore perché l’Ue stava sanzionando l’Italia per non aver correttamente applicato la direttiva sulla valutazione di incidenza. In funzione di ciò, pare ovvio che le valutazioni espresse fino ad allora come minimo andrebbero tutte riviste. Incomprensibile poi il fatto che, secondo l’assessore, non essendo toccata dal cantiere la torbiera tutelata (Habitat 7140) vicina al lago, allora non sussiste alcuna incidenza rilevante. L’impatto sugli habitat deve essere valutato considerando una serie di fattori ricadenti su una cosiddetta “area vasta“, considerando gli effetti cumulativi e le relazioni tra le diverse componenti naturali, biotiche e antropiche del sito in questione. Surreale infine sostenere che il Parco è privo di un Piano di Gestione e di un Regolamento, ma valutare positivamente la sua gestione".

Fulvio D’Eri