
L’invito di Sabato Riccio al Sociale. Poi la consegna dei riconoscimenti.
"Esserci sempre. Dove serve, quando serve": una sfida tutt’altro che semplice in un "contesto che sta cambiando, con nuove forme di criminalità". È stato molto concreto l’intervento del questore di Sondrio, Sabato Riccio, nel corso della cerimonia dedicata al 173° della fondazione della Polizia di Stato ospitata ieri mattina al Teatro Sociale. Il questore ha espressamente fatto riferimento a "un crescendo di aggressività generalizzata, con condotte incomprensibili e inaccettabili anche nei confronti dei sanitari e delle forze dell’ordine" e alla necessità, dunque, di "recuperare il valore del rispetto delle regole". Obiettivo più che ambizioso, di fronte a giovani sempre più violenti e all’aumento delle persone "che vivono ai margini, persone per cui la precarietà si fa sistema, anticamera della povertà assoluta", soggetti che bivaccano e litigano davanti agli occhi di tutti.
Nell’ottica della prevenzione, ancora prima della repressione, vanno a inserirsi anche le attività contro lo spaccio, i furti e le violenze di genere e domestiche in un quadro dove "fare rete con le altre forze dell’ordine è indispensabile". La cerimonia è proseguita con la consegna dei riconoscimenti al personale che si è contraddistinto in attività di servizio e targhe di ringraziamento anche ad alcune personalità del mondo istituzionale, economico e della società civile che, nel corso del 2024, hanno dimostrato vicinanza e sostegno alle iniziative della Questura di Sondrio.
Toccanti i momenti canori con il tema della violenza di genere nel brano dell’Assistente Capo Coordinatore della Polizia Raffaella Natale, l’esecuzione in anteprima da parte di Spero Bongiolatti e Consuelo Orsingher del trittico di "Questo Amore" di Aniello Colombo e gran finale con l’inno nazionale intonato da 250 alunni delle primarie.
Sara Baldini