Per non dimenticare Il ritorno a Sciesopoli di cinque bambini scampati al nazismo

Selvino, domenica saranno accolti i sopravvissuti ai campi. Si salvarono dagli orrori: erano 800 i bimbi ospiti della colonia. Di quei piccoli oggi pochi ancora in vita. Nominati cittadini onorari.

Per non dimenticare  Il ritorno a Sciesopoli  di cinque bambini  scampati al nazismo

Per non dimenticare Il ritorno a Sciesopoli di cinque bambini scampati al nazismo

SELVINO (Bergamo)

Ritorno a Sciesopoli. L’ex colonia fascista che ancora oggi, abbandonata, domina la vicina stazione della funivia e che, dal 1945 al 1948, ospitò 800 bambini scampati ai campi di concentramento. Domenica 5 degli 800 ragazzi salvati dal nazismo, provenienti da tutto il mondo, torneranno a Sciesopoli accoltidal sindaco di Selvino, Diego Bertocchi, che, al termine di una cerimonia in Municipio, consegnerà loro la pergamena della cittadinanza onoraria. "L’amministrazione comunale - spiega Bertocchi - ha deciso di conferire la cittadinanza a tutti gli ex bambini di Selvino. Una scelta che vuole ricordare come, negli anni della Shoa, Selvino abbia accolto questi bambini come suoi figli e oggi lo continua a fare. Quanto è accaduto a Sciesopoli racchiude un messaggio di accoglienza. Un messaggio che oggi sta raggiungendo tutto il mondo".

L’iniziativa e il messaggio lanciato dall’amministrazione comunale hanno varcato i confini italiani ed europei: l’11 maggio a Los Angeles saranno premiati con una medaglia al valore del centro Simon Wiesenthal, dedicato al celebre cacciatore di nazisti. Ma l’“Incontro delle famiglie dei bambini di Selvino-Omaggio e riconoscenza al popolo italiano“ porterà a Selvino fino al 9 maggio, ben più persone: una sessantina, provenienti da Israele, Gran Bretagna, Usa e Canada, radunati dall’associazione “Children of Selvino“. Tra coloro ai quali verrà assegnata la cittadinanza onoraria dal Comune, ci sarà Nitza Sarner Zeiri, la figlia di Moshe Zeiri, il soldato della Brigata ebraica che in quegli anni diresse Sciesopoli: la sua grande umanità e il suo spirito artistico fecero rifiorire bambini che non parlavano più, atterriti dall’orrore della guerra.

Michele Andreucci